Ladro preso a picconate ad Arnad, il sindaco Bertolin: «I fatti di venerdì testimoniano un disagio profondo»
Alexandre Bertolin (secondo a sinistra) nella riunione del Cosp di martedì 9 dicembre
CRONACA
di Thomas Piccot  
il 10/12/2025

Ladro preso a picconate ad Arnad, il sindaco Bertolin: «I fatti di venerdì testimoniano un disagio profondo»

Il primo cittadino, in una lunga nota, prende posizione sulla vicenda che ha avuto risalto anche a livello nazionale

«I fatti di venerdì testimoniano un disagio profondo e una crescente distanza percepita tra i cittadini e le istituzioni. Come amministratore pubblico non posso evidentemente giustificare comportamenti che travalicano la legalità; tuttavia, da cittadino prima ancora che da sindaco, comprendo il clima di esasperazione, preoccupazione e timore che molti stanno vivendo, soprattutto in relazione alla tutela delle proprie famiglie e dei propri figli». Lo scrive, in una lunga nota, il primo cittadino di Arnad, Alexandre Bertolin, in seguito ai fatti avvenuti venerdì sera, quando un 40enne di nazionalità albanese, sorpreso a rubare in un’abitazione, è stato inseguito e raggiunto da alcuni cittadini, per poi picchiarlo, anche con un piccone.

Del caso si è parlato durante la riunione del Cosp di martedì 9 dicembre.

La presa di posizione del sindaco Bertolin

La vicenda ha avuto eco mediatica anche a livello nazionale.

«Ho atteso alcuni giorni prima di intervenire per valutare con lucidità quanto accaduto e per confrontarmi con le autorità competenti – scrive Bertolin -. Innanzitutto esprimo, a nome dell’amministrazione comunale, la più sincera vicinanza alle famiglie colpite dall’ennesimo episodio di furti, che purtroppo si inserisce – come ho avuto modo di evidenziare anche oggi al COSP – in un quadro già noto e che ha interessato il nostro territorio anche nei mesi estivi. Solo nel Comune di Arnad si contano ormai oltre trenta abitazioni e attività vittime di intrusioni e sottrazioni».

Bertolin: «Un furto compromette il senso di sicurezza»

Di più. «Un furto non rappresenta soltanto una perdita materiale – dichiara -. Esso compromette il senso di sicurezza, incide sulla serenità familiare e genera un forte sentimento di vulnerabilità. A ciò si aggiunge la percezione di un sistema che fatica a tutelare i cittadini e a garantire pene adeguate nei confronti di chi viola la proprietà privata. La normativa attuale risulta, troppo spesso, insufficiente nel fornire risposte incisive e tempestive, determinando nella maggior parte dei casi pene simili a una tirata d’orecchi per i delinquenti».

Bertolin: «Risorse limitate per le forze dell’ordine»

Bertolin elogia il lavoro delle autorità. «Le forze dell’ordine, alle quali va la nostra gratitudine, operano quotidianamente con serietà e professionalità, spesso in condizioni di sotto-organico e con risorse limitate. E su questo la politica deve interrogarsi e fornire risposte serie alla popolazione – si legge -. Nonostante queste difficoltà, il loro impegno resta costante e fondamentale. Ciò detto, è doveroso riconoscere che, nel caso specifico, l’intervento della cittadinanza — pur con alcune inevitabili criticità — ha contribuito all’individuazione del responsabile, evitando che potesse nuovamente far perdere le proprie tracce».

Bertolin: «I fatti di venerdì testimoniano un disagio profondo»

«I fatti di venerdì testimoniano un disagio profondo e una crescente distanza percepita tra i cittadini e le istituzioni – aggiunge il sindaco di Arnad -. Come amministratore pubblico non posso evidentemente giustificare comportamenti che travalicano la legalità; tuttavia, da cittadino prima ancora che da sindaco, comprendo il clima di esasperazione, preoccupazione e timore che molti stanno vivendo, soprattutto in relazione alla tutela delle proprie famiglie e dei propri figli. Relativamente alla ricostruzione degli eventi, ritengo necessario porre l’attenzione sulla necessità di mantenere un racconto equilibrato e fedele, evitando semplificazioni o rappresentazioni distorte. Arnad non è un paese incline alla giustizia sommaria, ma una comunità coesa che sta attraversando un periodo complesso, animata da un legittimo desiderio di sicurezza e serenità. Mi permetto di osservare che la narrazione diffusa dagli organi di stampa degli episodi di venerdì è stata, in più occasioni, sommaria e con toni eccessivamente enfatici, restituendo solo parzialmente la reale dinamica dei fatti».

Bertolin: «I cittadini sono una risorsa preziosa nella prevenzione»

E ancora. «Desidero inoltre evidenziare il significativo spirito di solidarietà che i cittadini di Arnad continuano a dimostrare nei momenti difficili. Condivido pienamente il messaggio espresso dall’amico Yannick secondo cui — cito — “i cittadini non devono essere considerati un problema da contenere, ma possono essere una risorsa”, e aggiungo: una risorsa preziosa nella prevenzione e nella collaborazione con le autorità – afferma Bertolin -. Ribadisco pertanto l’importanza di segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine ogni situazione sospetta o anomala, evidenziando come, dal mio personalissimo punto di vista, l’attivazione di ronde spontanee non rappresenti una soluzione efficace né sostenibile nel lungo periodo. È invece essenziale che ciascuno di noi mantenga consapevolezza del proprio ruolo nella società, a partire dai piccoli gesti di buon vicinato e da una collaborazione attiva con le istituzioni».

La conclusione

Alexandre Bertolin si avvia poi alle conclusioni.

«L’amministrazione comunale continuerà a investire sulla sicurezza del nostro paese e lavorerà in sinergia con le autorità competenti affinché siano garantiti risorse e strumenti adeguati al mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza, con l’obiettivo prioritario di restituire serenità alle nostre famiglie e alla nostra comunità – dichiara -. In veste di sindaco desidero ribadire che sono, e siamo, come sempre al servizio della comunità, e sarò personalmente pronto a difendere e sostenere il nostro paese a fianco dei nostri compaesani fin dove sarà necessario con l’unico obiettivo di tutelare Arnad e la sua gente. Perché citando la Luna e i Falò di Cesare Pavese: “Un paese vuol dire non essere soli” nemmeno nei momenti difficili».

(t.p.)

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