Italia-Serbia, Palalic: 2025 anno eccezionale relazioni, ottimismo futuro
AskaNews
di admin Administrator  
il 20/12/2025

Italia-Serbia, Palalic: 2025 anno eccezionale relazioni, ottimismo futuro

Roma, 20 dic. (askanews) – ‘Questo è stato davvero un anno eccezionale nelle relazioni tra la Serbia e l’Italia. Sottolineo spesso che il periodo successivo alla formazione del Governo guidato da Giorgia Meloni a Roma rappresenta probabilmente il momento più fecondo della cooperazione tra i nostri due Paesi amici dalla fine della Grande Guerra. Questo è anche l’anno di un importante e grande giubileo nelle nostre relazioni: 110 anni dalla grande operazione umanitaria della Marina militare italiana che, nel 1915, contribuì all’evacuazione della maggior parte dell’esercito serbo, consentendo così alla Serbia la liberazione della patria occupata e la vittoria comune degli Alleati nella Grande Guerra’.

Lo dice ad askanews l’avvocato e parlamentare serbo di lungo corso Jovan Palalic, una delle figure più attive della diplomazia parlamentare di Belgrado, presidente del gruppo di amicizia con Italia, Vaticano e Sovrano Ordine di Malta.

L’anno che volge al termine è stato molto intenso per le relazioni tra Serbia e Italia:

‘Certamente, e la dinamica politica ed economica offre giustificati motivi di speranza per guardare con forte ottimismo al futuro della nostra cooperazione. A conferire un sigillo particolare a tutto ciò contribuiscono certamente anche gli eccellenti rapporti personali tra il Presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni’.

Le visite di alti rappresentanti istituzionali italiani, inclusa la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, hanno inviato un forte segnale dell’importanza che la Serbia riveste per l’Italia. Quali messaggi e quali risultati concreti di queste visite ritiene più rilevanti?

‘Il livello politico delle nostre relazioni è stato senza dubbio segnato da visite ai massimi livelli, in particolare dalla visita a Belgrado della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’intensità degli incontri tra i rappresentanti dei nostri due Paesi indica l’esistenza di una forte comprensione tra Belgrado e Roma su una serie di questioni di interesse comune in un mondo che cambia rapidamente. A livello di cooperazione tra i due governi, desidero ricordare le importanti visite a Belgrado dei ministri Tajani e Ciriani, che hanno dato un significativo impulso alla collaborazione in numerosi settori di rilevanza strategica. Certamente, in qualità di responsabile a livello parlamentare della cooperazione con l’Italia, desidero sottolineare l’eccezionale dinamismo della nostra collaborazione parlamentare, sia attraverso il lavoro dei gruppi parlamentari di amicizia e le visite reciproche delle delegazioni, sia nell’ambito di numerosi forum internazionali. Siamo grati ai parlamentari italiani per il sostegno su una serie di questioni per noi di grande importanza, in particolare nell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa’.

L’Italia è tra i principali partner economici della Serbia. Come valuta l’evoluzione delle relazioni economiche nell’ultimo anno – in particolare nei settori degli investimenti, della cooperazione industriale e degli scambi commerciali – e dove individua il maggiore potenziale per un ulteriore rafforzamento della collaborazione?

‘La Serbia e l’Italia organizzano regolarmente forum economici, nei quali, oltre a fare il punto sulla cooperazione finora realizzata, si aprono prospettive per una nuova dinamica in questo importante ambito di collaborazione. L’Italia è il secondo partner economico della Serbia in Europa, con una forte presenza delle sue piccole e medie imprese. L’apertura a Belgrado delle rappresentanze di istituzioni italiane così rilevanti come SACE, ICE e Cassa Depositi e Prestiti indica l’importanza che l’Italia attribuisce alla Serbia come economia più forte della regione. La dinamicità degli investimenti italiani in Serbia è confermata anche dalla recente apertura dello stabilimento della società Ariston nella città serba di Niš. Accanto ai settori tradizionali della cooperazione, quali l’agricoltura e l’industria tessile, si aprono spazi di collaborazione nei campi delle nuove tecnologie, dell’energia verde e della digitalizzazione, nei quali Belgrado è diventata uno dei centri più importanti di questa parte d’Europa. In questo contesto, desidero sottolineare in particolare l’importanza della cooperazione con le regioni Lombardia e Veneto, dove esistono enormi potenziali di collaborazione nel settore delle nuove tecnologie. Poiché il nostro Paese si sta sviluppando rapidamente, abbiamo certamente bisogno del know-how italiano, capace di portare l’eccellenza italiana in una serie di settori per noi strategici. Siamo grati all’Italia per la conferma della sua partecipazione a EXPO 2027 a Belgrado, un’esposizione che rappresenta un impulso di straordinaria importanza per lo sviluppo complessivo della Serbia’.

La Serbia, come affermano i suoi rappresentanti istituzionali, rimane impegnata nel percorso europeo nonostante il complesso contesto geopolitico. Come vede il ruolo dell’Italia nel fornire sostegno politico alla Serbia nel processo di integrazione europea e quanto tale sostegno è stato visibile nel corso di quest’anno?

‘Desidero sottolineare fin da subito che l’Italia, a differenza di alcuni altri Paesi europei, comprende pienamente la necessità di una rapida adesione della Serbia all’Unione Europea. L’Italia sostiene la Serbia su questa questione senza alcuna condizionalità, comprendendo chiaramente l’enorme importanza strategica di questo tema. Senza un’integrazione rapida e completa dei Balcani nell’UE, non è possibile garantire la sicurezza e la stabilità del continente. La politica statale della Serbia è l’adesione all’Unione Europea e, come Paese, abbiamo realmente fatto molto in termini di riforme interne. Purtroppo, alcuni Paesi europei non riconoscono i progressi evidenti della Serbia e ci impongono diverse condizioni politiche che non hanno nulla a che fare con le riforme, bloccando così il nostro percorso europeo. Alla Serbia viene inflitta una grande ingiustizia, poiché i suoi risultati evidenti non vengono adeguatamente valorizzati. Il nuovo rinvio dell’apertura del Cluster 3 ha causato una grande delusione in Serbia, poiché il nostro Paese ha fatto tutto il necessario affinché i suoi progressi evidenti fossero riconosciuti. Chi pensa di poter garantire la stabilità politica ed economica di questa regione senza il suo Stato più grande, la Serbia, non vede la realtà. Siamo grati alle istituzioni italiane, dal Governo al Parlamento e alla sua Commissione per gli affari europei, per il sostegno che ci offrono sia a Bruxelles sia attraverso i consigli forniti nell’attuazione delle riforme’.

In chiusura d’anno, quali priorità individuerebbe per l’ulteriore sviluppo delle relazioni tra Serbia e Italia nel 2026: il dialogo politico, la cooperazione economica o un’azione congiunta nel quadro europeo?

‘Tutte le questioni da voi menzionate saranno al centro della nostra cooperazione nel prossimo anno. Oltre alla legittima aspettativa di un rafforzamento della dinamica dei nuovi investimenti italiani, prevediamo nuovi forum economici e dialoghi strategici sulla cooperazione nel settore delle infrastrutture. Il sostegno italiano al nostro percorso di integrazione europea è di estrema importanza per noi, poiché oggi la voce dell’Italia, come Paese europeo tra i più stabili e caratterizzato da una forte crescita economica, è una voce particolarmente ascoltata e rispettata in Europa. Considerando lo sviluppo complessivo delle nostre relazioni bilaterali, soprattutto dalla seconda metà del 2022, il prossimo anno potrebbe rappresentare un ulteriore passo decisivo verso il raggiungimento di quello che, a mio avviso, è l’obiettivo auspicabile della nostra cooperazione: che l’Italia diventi il partner più importante della Serbia nell’Unione Europea e che la Serbia diventi il partner più importante dell’Italia nel Sud-Est europeo. Tutti gli elementi delle nostre relazioni finora costruite hanno posto basi solide per un partenariato di questo tipo’

[Con Governo Meloni “momento più fecondo”. “Adesione a Ue strategica per continente”|PN_20251220_00010|gn00 sp58||20/12/2025 11:13:54|Italia-Serbia, Palalic: 2025 anno eccezionale relazioni, ottimismo futuro|Italia-Serbia|Estero]

Apre oggi il nuovo ponte di Chevril sulla strada per Cogne
Alle 15 il taglio del nastro, il nuovo ponte di Chevril è stato realizzato accanto a quello vecchio chiuso dal 2019 per i problemi strutturali emersi dai sondaggi effettuati dopo la tragedia del Ponte Morandi
di Erika David 
il 20/12/2025
Alle 15 il taglio del nastro, il nuovo ponte di Chevril è stato realizzato accanto a quello vecchio chiuso dal 2019 per i problemi strutturali emersi ...