Esercito: la Valle d’Aosta ‘palestra’ per le scuole militari di montagna
Da quest’oggi e fino al primo febbraio, la Valle ospita il 53º raduno dello Iamms, l’associazione internazionale che raggruppa le Scuole Militari di montagna; in programma, esercitazioni sul tema ‘il soccorso improvvisato in ambiente invernale’.
Esercito: la Valle d’Aosta ‘palestra’ per le scuole militari di montagna.
Da quest’oggi e fino al primo febbraio, la Valle ospita il 53º raduno dello Iamms, (International Association of Military Mountain Schools), l’associazione internazionale che raggruppa le Scuole Militari di Montagna.
Il Comandante del Centro Addestramento Alpino, Generale di Brigata Salvatore Radizza ha accolto le delegazioni ospiti oggi, nel tardo pomeriggio, al Castello Cantore, per i saluti di benvenuto e per un sobrio rinfresco.
Le scuole militari di montagna
A dieci anni dalla prima edizione tenutasi in Italia, lo Iams, – l’associazione internazionale che raggruppa le Scuole Militari di Montagna – torna in Valle d’Aosta con ‘padrone di casa’ speciale il Centro Addestramento Alpino.
Da quest’oggi e fino al 1º febbraio, sedici delegazioni provenienti da diverse parti del Mondo e dal Centro di Eccellenza del Mountain Warfare della Nato sono in Valle e celebrano la 53esima edizione del Raduno.
Soccorso improvvisato in ambiente montano
La scorsa estate, in spagna, durante il Raduno Estivo, il Centro Addestramento Alpino è stato tra i protagonisti delle diverse e complesse dimostrazioni nell’ambito del soccorso di montagna.
Improvised Mountain Rescue in a winter environment ovvero ‘il soccorso improvvisato in ambiente invernale’ è il tema del Raduno che verrà attività di addestramento sia teorica che pratico.
«Un legame indissolubile»
Sono parole che manifestano un profondo vincolo tra la Valle d’Aosta e il Centro Addestramento Alpino quelle del Presidente della Regione Antonio Fosson: «Da quando nel 1934 si è aperta questa scuola – il rapporto tra la nostra regione e questo centro è stato importante e quasi indissolubile.
Molti sono stati i contributi e gli aiuti che i militari hanno offerto alla popolazione durante momenti difficili e calamità. Nell’ambito del soccorso, la Valle d’Aosta ha esperienze molto avanzate e testate, ed è un onore potersi confrontare con esperti da altri Paesi».
C’è soddisfazione nelle parole del Generale di Divisione Marcello Bellacicco: «Parlare qui, insieme, è importante – ha detto – è un segno che qualcosa sta cambiando nel nostro metodo di addestramento e mostrare a tutti voi la nostra evoluzione è importante. Siamo contenti di ritrovarci tutti qui, in una delle patrie degli Alpini e in uno dei territori di montagna più belli e importanti del Paese».
Le parole del Generale di Brigata Salvatore Radizza
Soddisfazione anche da parte del Generale di Brigata Salvatore Radizza; «Siamo orgogliosi di ospitare questa manifestazione – ha detto – dopo tanti anni di assenza dal Paese, il Raduno fa il suo ritorno proprio in Valle d’Aosta e questo è motivo di soddisfazione.
Una grande occasione dunque per la nostra regione, che apre le porte a un consesso mondiale d’eccellenza che ha come scopo la promozione di una mutua conoscenza fra i singoli istituti specialistici che ne prendono parte in ambito di movimento, combattimento e soccorso in ambiente montano nonché l’opportunità di collaborazioni e sinergie in ambito formativo estendibile anche ad organizzazioni civili».
La necessità di alpieri specializzati
Nel mese di dicembre, tracciando il bilancio del 2018 e anticipando gli impegni per il 2019, il Generale di Brigata Salvatore Radizza aveva sottolineato l’intenzione di «incrementare i corsi di mountain warfare avanzati, per la necessità di avere alpieri specializzati nel combattimento di montagna; la proporzione è di circa 30 specializzati ogni 600 alpini, un numero che deve crescere» – aveva precisato il Comandante del Centro Addestramento Alpino.
(laurent bionaz)