Il 56° Giro ciclistico Valle d’Aosta sulle strade svizzere del Mondiale 2020
Il Giro ciclistico della Valle d’Aosta torna all’antico. Torna alle sei tappe e torna a transitare in Svizzera dove sul 2020 si terrà il Mondiale. La cinquantaseiesima edizione – 16-21 luglio 2019 – prenderà avvio con il prologo di Aosta e si concluderà a Breuil-Cervinia dopo 690 km e 17 mila metri di dislivello. E proprio nel Vallese la corsa valdostana farà un po’ da apripista al Mondiale per professionisti che si correrà a Martigny nel 2020.
La corsa, organizzata dalla Società Ciclistica Valdostana, è riservata a corridori Under 23. La manifestazione è stata presentata questo pomeriggio, martedì 7 maggio, nel salone Viglino di palazzo regionale, ad Aosta.
Le tappe
Il 16 luglio alle 16 prologo nel centro di Aosta con un tracciato per passisti/velocisti quasi dritto: partenza da piazza Arco d’Augusto, transito in via Torino e via Festaz e ritorno con traguardo in viale Garibaldi.
La prima tappa – 17 luglio – sconfina subito in Francia, dove è in programma la Sainte-Foy-Tarentaise – Saint-Gervais Mont-Blanc. Tappa durissima, con colli su cui è stata scritta la storia del Tour de France.
Per la seconda tappa – 18 luglio – si torna in Valle d’Aosta. In calendario c’è la Aymavilles-Valsavarenche. Tappa impegnativa, con traguardo a 2000 metri dopo aver pedalato su sterrato e su un tratto (Verrogne) dove il 25 maggio transiteranno i corridori del Giro d’Italia.
La terza tappa – 19 luglio – vedrà i corridori fare ritorno, come lo scorso anno, ad Ayas. In programma La Ayas (Antagnod) – Champoluc. Anche in questo caso, tappa impegnativa con discese e strappi continui.
La quarta tappa – 20 luglio – fa ritorno dopo cinque anni di assenza nel Vallese. In programma la Orsières – Champex-Lac. Una tappa durissima, sebbene più corta di altre (128 km, ma 4600 metri di dislivello), disegnata sulle strade del Mondiale del 2020.
Sesta organizzazione consecutiva per il comune di Valtournenche. Il 21 luglio è in programma la quinta tappa e a Breuil-Cervinia saranno assegnate definitivamente le quattro maglie del 56° Giro della Valle. Partenza in discesa da Valtounenche, giro di boa a Pont-Saint-Martin e ritorno, dopo l’anello di Ivéry, lungo la strada statale che si conclude nel vialone di Breuil-Cervinia.
Le maglie
Quattro le maglie che saranno assegnate: la gialla al vincitore assoluto, quella a pois per il GPM, la bianca per il vincitore della classifica a punti e la rossa per gli sprinter.
I corridori
Saranno 135 i corridori provenienti da 5 continenti e 27 le squadre da 9 Paesi (Italia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Principato di Monaco, Sudafrica e Francia).
Ben rappresentata anche quest’anno la Valle d’Aosta. Michel Piccot di Fénis difende i colori della Biesse Carrera, mentre il più giovane (solo 19 anni) Laurent Rigollet di Chatillon quest’anno è passato alla Casillo-Maserati.
«Quest’anno corro per una squadra che punta a fare bene – ha detto Laurent Rigollet davanti a un folto pubblico a palazzo regionale -. Voglio farmi vedere spesso davanti, dopo essere sopravvissuto alle fatiche dello scorso anno al mio esordio nella corsa valdostana. Con i miei compagni studieremo bene il percorso e ci impegneremo al massimo». Assente oggi Piccot, impegnato nella preparazione in altura.
L’organizzazione
Macchina organizzativa al lavoro da molti mesi per una competizione tanto importante come è il Giro della Valle d’Aosta. Evento importante, come riconosciuto dalla Federciclismo, rappresentata ad Aosta dalla vice presidente, Daniela Isetti, la quale ha fatto i complimenti agli organizzatori valdostani, capaci «per primi di coniugare l’evento sportivo alla promozione del territorio».
«I ringraziamenti vanno alla Regione, che ha inserito tra i grandi eventi il Giro – ha detto il presidente della Società Ciclistica Valdostana, Riccardo Moret -; l’assessorato ha avuto davvero un occhio di riguardo. Ringraziamenti doverosi agli sponsor, agli amici della Savoia, dell’Alta Savoia e del Vallese e a tutti quanti collaborano alla riuscita della manifestazione (tra questi un riconoscimento speciale è stato consegnato al veterano Renzo Odisio, un «innamorato del Giro», ndr).
(lu.me.)