Giorno del ricordo, Aiello: «E’ istituito per legge dello Stato, la posizione di Pulz vergognosa»
Polemica attorno al cippo celebrativo di Corso XXVI Febbraio
«Il giorno del ricordo è istituito per legge dello Stato». E’ quanto ricorda il consigliere comunale Lorenzo Aiello in una nota alla consigliera regionale Daria Pulz che, lunedì 10, aveva stigmatizzato la presenza delle autorità cittadine all’inaugurazione del cippo in ricordo dei martiri delle foibe. In una nota aveva dichiarato: «Aosta, città medaglia d’oro della Resistenza, si piega alla retorica velenosa del Giorno del Ricordo. Come per i 15 anni precedenti assistiamo a un vero e proprio ‘sdoganamento’ degli argomenti e dell’ideologia delle vecchie e nuove destre nell’ufficialità istituzionale contornata da narrazioni squinternate e odiose, ricostruzioni storiche infondate e leggende metropolitane».
La replica
Scrive Aiello, tra i promotori dell’installazione . «Ancora una volta Daria Pulz non ha perso un’occasione per travestirsi da maestrina del pensiero. Comprendo la vicinanza con il carnevale, ma mi permetto di sconsigliarle il vestito da commissario politico sovietico per festeggiare: la sua non è nemmeno una posizione provocatoria, ma solo vergognosa».
« Non contenta di rappresentare lo schieramento politico che per più di 50 anni ha fatto sì che questa vicenda venisse letteralmente e totalmente rimossa dai libri di scuola, oggi ci propina e si impegna a divulgare tesi nella migliore delle ipotesi giustificazioniste, quando non proprio negazioniste».
«Quello che maggiormente preoccupa è che presto la consigliera Pulz potrebbe tornare a occupare una cattedra, luogo privilegiato per avvelenare le teste di ragazzi, che a scuola dovrebbero andare per imparare e non per farsi deformare dalle storture ideologiche, falsificatrici fino all’oscenità, dei propri insegnanti: vista la situazione, sarebbe quasi auspicabile il suo rientro in consiglio per contenere i danni».
«Le ricordo infine che il giorno del ricordo è istituito per legge dello Stato; ha lo scopo di rendere giustizia a più di 10.000 vittime e circa 350.000 esuli, ai quali i suoi maestri hanno negato, prima ancora che la dignità, qualsiasi umanità, arrivando a versare sui binari le razioni di latte destinate ai bambini delle famiglie dalmate e istriane. E’ di questo che stiamo parlando e che ricordano dolorosamente tutti coloro dotati di un’anima, qualsivoglia sia il loro orientamento politico, non di isteriche farneticazioni che, non si trattasse appunto di etnocidio e di un’insegnante di storia, già direttrice di un istituto finanziato con fondi pubblici, susciterebbero un sorriso di compassionevole pietà».
(re.newsvda.it)