Coronavirus, appello choc di Emily Rini in videoconferenza. La presidente: travisate le mie parole
Cittadinanza allarmata per le dichiarazioni della presidente del Consiglio riportate dal giornale online della provincia di Trento
La Valle d’Aosta è in ginocchio, Abbiamo terminato i farmaci: aiutateci. E’ l’appello della presidente del Consiglio Emily Rini ha lanciato ieri, martedì 24 marzo, in videoconferenza con i presidenti dei consigli regionali e delle province autonome.
Un grido dall’allarme che ha scatenato il putiferio nella politica locale e ha allarmato la cittadinanza.
Rini conferma solo in parte le dichiarazioni riportate dal giornale online della provincia autonoma di Trento
La presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta conferma di aver detto che «abbiamo terminato farmaci antivirali e tamponi» e che «l’unico presidio ospedaliero della Regione è quasi al collasso».
Conferma Rini che la situazione descritta «è da imputare all’impennata dei contagi legati al turismo».
Rini nega di aver detto che «i medici utilizzino sacchi dell’immondizia per schermarsi dal virus. Hanno travisato le mie parole. Ho segnalato che purtroppo la Valle d’Aosta non sempre viene ricordata a livello nazionale. L’unica notizia che era apparsa sui media nazionali era quello dell’utilizzo dei camici fatti con sacchi dell’immondizia. Notizia choc (apparsa sull’Ansa, ndr), che peraltro non risultava fondata, poiché erano camici a uso veterinario».
Conclude Rini: «forse ci vorrebbe maggior raccordo tra Istituzioni. Una maggiore azione sinergica anche a livelli statale».
L’allarme lanciato dalla Valle d’Aosta, secondo quanto riportato dal giornale della provincia di Trento
«E’ nostro il primato del maggior numero di contagi rispetto alla popolazione – ha detto la presidente Emily Rini -. Siamo in ginocchio, abbiamo terminato farmaci antivirali e tamponi e l’unico presidio ospedaliero della Regione è ormai al collasso. La situazione descritta dalla presidente – che ha imputato la responsabilità dell’impennata dei contagi al turismo e ad una scellerata campagna marketing per aumentare il numero degli sciatori – è drammatica: «i medici utilizzano sacchi dell’immondizia per schermarsi dal virus e la gente ormai muore in casa perché non c’è spazio per i ricoveri. Aiutateci!».
Una situazione la cui gravità è accentuata dal fatto che l’attuale Consiglio è in prorogatio e le elezioni previste il 19 aprile prossimo saranno necessariamente prorogate.
Ausl e Protezione Civile: situazione verso la normalizzazione
Nella conferenza stampa di ieri pomeriggio il coordinatore dell’emergenza, Luca Montagnani e il capo della protezione civile valdostano Pio Porretta hanno fornito un quadro meno fosco.
«Abbiamo aumentato i posti in terapia intensiva a 27 (da 20, ndr) – ha annunciato Monatgnani – e altri 30 destinati ai pazienti Covid li stiamo individuando grazie alla collaborazione di altre Medicine. Un ospedale da campo, non attrezzato Covid, è in allestimento nel piazzale della partenza della cabinovia per Pila. I materiali scarseggiano così come i medicinali: abbiamo una autonomia di alcuni giorni. Ci stiamo rivolgendo al mercato francese e svizzero per ovviare a un problema che è nazionale».
«Per quanto riguarda i DPI – ha comunicato Porretta -, adesso la situazione si sta normalizzando. Sono arrivate 60 mila mascherine chirurgiche, che abbiamo iniziato a distribuire. Abbiamo distribuito anche 500 camici e altri ne abbiamo di scorta».
(lu.me.)