Terzo pacchetto misure anti crisi: impasse in Consiglio regionale
Governo e Opposizione impantanati perché nessuno ha i numeri. Eccessivo utilizzo del voto segreto
Che la discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge sull’assestamento di bilancio da 161 milioni – terzo pacchetto misure anti crisi si preannunciasse accesa e dall’esito incerto non vi erano dubbi. Ma che si arrivasse all’impasse totale forse in pochi potevano prevederlo. La seduta del Consiglio regionale di oggi, 29 giugno, è stata aggiornata a domani prima della sua conclusione. In serata, se non in nottata, confronti e trattative tra le forze politiche per definire come proseguire i lavori.
Un disegno di legge con 80 articoli e 226 emendamenti (alcuni dei quali ritirati) per dei lavori che avviati già la scorsa e arrivati a uno stallo, se è vero che nessuno dei proponenti in aula riesce ad avere i voti necessari per far passare le sue iniziative.
Emblematico quanto avvenuto per la votazione di emendamenti e articolo nel suo complesso per gli articoli 13 e 17.
Il voto segreto
La Lega ha chiesto a più riprese il voto segreto. Nel rispetto del regolamento. Il risultato, voluto o no, è stato quello di “mandare sotto” il Governo. Ma lo stesso voto segreto si è trasformato in un boomerang per la stessa Lega, che non si è vista approvare alcune dei suoi emendamenti (insieme a Mouv’, Restano e VdA Libra).
L’assessore Luigi Bertschy, spazientito, ha sollevato il problema sull’«eccessiva richiesta del voto segreto, evidentemente voluta per mandare “sotto” il Governo, ma che allo stesso tempo paralizza i lavori». Dura la replica di Andrea Manfrin (Lega): «siete voi che avete utilizzato per primi il voto segreto! E’ tutto regolare, il regolamento del Consiglio ce lo permette).
Articolo 13
Lega Vallée d’Aoste, Mouv’ e del Consigliere Claudio Restano hanno proposto un emendamento all’articolo 13 che prevedeva una indennità una tantum ai lavoratori dell’Azienda USL coinvolti nell’emergenza COVID-19. Con il voto segreto, il Governo (sostenuto da altre forze politiche) ha deciso per il «no». Peccato poi lo stesso Governo non abbia avuto i voti necessari per far passare l’articolo proposto in origine nel disegno di legge.
L’effetto sarebbe quello che nessuno dei sanitari in prima linea nella battaglia al Covid-19 percepirebbe un premio. Con una mozione d’ordine, il gruppo Lega VdA ha proposto al Consiglio un accordo al fine di cercare di trovare un emendamento condiviso sul tema: i consiglieri si sono detti concordi e lavoreranno per trovare una soluzione che consenta ai lavoratori dell’USL di percepire l’indennità Covid.
Articolo 17
Identica situazione per quanto riguarda l’articolo 17, con Mouv’, VdA Libra, Lega e Ensemble che presentano emendamenti da “contro manovra”. Il Governo intendeva distribuire un contributo di 300 mila euro ai Comuni; l’Opposizione contraria alla «politica del rubinetto» e favorevole a contributi mirati «ai Comuni virtuosi».
Risultato: emendamento bocciato, al pari successivamente dell’articolo votato nel suo complesso. Impasse, appunto. A questo punto, il presidente Testolin ha chiesto una breve interruzione per un confronto Uv – AV per capire il da farsi. Confronto che non ha sortito effetti, tanto che lo stesso Testolin, data l’ora (19,45) e come già suggerito in precedenza dalla presidente del Consiglio Emily Rini, ha chiesto e ottenuto l’aggiornamento dei lavori a domani. «Valuteremo come proseguire i lavori e il sostegno a un articolo così importante per l’impianto della legge», ha detto il Presidente.
(re.aostanews.it)