Rifiuti speciali, La Valle d’Aosta non è una discarica scende in Place Deffeyes: «Revocate le concessioni»
Punta il dito il Comitato: «Se a frenare la Regione sono gli interessi economici, lo ammettano»
Rifiuti speciali, La Valle d’Aosta non è una discarica scende in Place Deffeyes: «Revocate le concessioni». Capitanati dal portavoce Elvis Francisco, il Comitato La Valle d’Aosta non è una discarica, è tornato sotto Palazzo regionale per fare sentire la sua voce.
La motivazione
Motiva così il portavoce: «Noi chiediamo di revocare la concessione ai gestori della discarica di Chalamy di Issogne. In Consiglio Valle non passerà la revoca delle concessione. La Regione aspetta la pronuncia della Corte costituzionale e, alla luce del precedente del Molise, non credo che la legge tre del 2020 resti in piedi. Così ci ritroveremo al punto di partenza».
revoca concessione
Prosegue. «E’ più di un anno che chiediamo la revoca della concessione di smaltire 123 tipi di rifiuti speciali nella discarica di Chalamy. E’ di una superficialità sconcertante affrontare in Consiglio regionale il tema senza conoscere gli atti dell’inchiesta avviata dalla Procura di Aosta in seguito all’esposto presentato dal Comitato». Conclude. «Ci rendiamo conto degli enormi interessi economici che gravitano attorno alla discarica. Se è questo il motivo per il quale i consiglieri regionali non hanno il coraggio di revocare la concessione, a fronte delle irregolarità emerse nell’emanazione dell’autorizzazione, allora lo ammettano pubblicamente. Dicano che nulla si può di fronte agli interessi economici di qualcuno».
L’antefatto
Ricordiamo che la Regione ha approvato nel gennaio 2020 una nuova norma che va a disincentivare i rifiuti speciali provenienti da altre Regioni per quanto riguarda la discarica di Pompiod e a vietare tali rifiuti speciali nella discarica di Chalamy; a dimostrazione della complessità della materia, la legge è stata impugnata dallo Stato, dai proprietari e dai gestori.
(da.ch.)