Protesta Forchette e non Forconi, il portavoce: «Il 10 febbraio apriremo bar e ristoranti»
Jean-Claude Brunet ha affermato che, a prescindere dai divieti, ristoranti e bar resteranno aperti anche dopo le 18
Forchette e non Forconi, il portavoce: «Il 10 febbraio apriremo bar e ristoranti».
A prescindere dai divieti previsti per ristoranti e bar anche in zona gialla, «se persiste questa situazione di incertezza, noi il 10 febbraio apriremo» anche dopo le 18. Lo ha annunciato il ristoratore aostano Jean-Claude Brunet, portavoce della manifestazione Forchette e non Forconi andata in scena nella serata di mercoledì 3 febbraio in piazza Chanoux, ad Aosta.
Circa 200 i partecipanti all’iniziativa che, nonostante la pioggia, si sono presentati nel salotto buono del capoluogo regionale. «Una manifestazione senza orientamento politico», hanno più volte precisato gli organizzatori.
Presenti comunque tra il pubblico alcuni politici valdostani, come i consiglieri regionali della Lega Nicoletta Spelgatti, Andrea Manfrin, Luca Distort e Paolo Sammaritani. Ma anche i coordinatori (regionale e del capoluogo) di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi e Lorenzo Aiello, e il consigliere di Pour l’autonomie (ed ex assessore regionale alla sanità) Mauro Baccega.
«Prossima mossa non sarà istituzionale»
«La nostra prossima mossa non sarà istituzionale – ha detto Brunet dal palco allestito sotto al municipio -, perché è arrivato il momento di non andare tanto per il sottile. Noi ci siamo trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato…hanno deciso che siamo la categoria da penalizzare, un capro espiatorio. Il Governo si riempie la bocca con il blocco dei licenziamenti, ma nessuno si è curato di sostenere chi deve pagare gli stipendi, anche se c’è la cassa integrazione noi paghiamo 600 euro a busta paga. Non è normale lavorare con il contagocce».
Ecco quindi che gli organizzatori della protesta hanno annunciato la volontà di aprire il 10 febbraio, «a meno che non ci siano segnali di riapertura di lì a breve – ha precisato Brunet -. In quel caso saremo disponibili ad aspettare un paio di giorni».
«Dobbiamo metterci tutti insieme»
Sul palco hanno poi preso la parola numerosi ristoratori. Tra questi Piero Roullet, il quale ha affermato che «siamo divisi in troppe associazioni. Prendersela con i politici è troppo facile, è come sparare sulla Croce rossa. Dobbiamo metterci tutti insieme per poter rappresentare qualcosa di importante. Dopo la pandemia le cose cambieranno: noi dovremo per forza cercare di far sentire la nostra voce. Ora siamo tanti, ma siamo divisi».
Spazio anche al ristoratore Manuel Pagan, ristoratore e referente del Comitato per le libertà costituzionali Valle d’Aosta, il quale ha tuonato: «Il Governo ha fatto carta straccia della nostra Costituzione, che prevede il diritto al lavoro».
(f.d.)