Corte dei conti: azione revocatoria nei confronti di Fosson, Isabellon, Restano e Rollandin
«Spiccata operosità nel compimento di atti dismissivi di cespiti e nella realizzazione di altre operazioni comunque in grado di render non aggredibili significative porzioni del patrimonio per il risarcimento dell’ipotizzato danno erariale». Per questo motivo, il procuratore regionale della Corte dei conti, Roberto Rizzi, ha avviato una azione revocatoria nei confronti di quattro tra ex e attuali consiglieri regionali valdostani citati a giudizio nell’ambito del procedimento contabile sui 140 milioni di euro di fondi pubblici erogati al Casino’ di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. Si tratta di Antonio Fosson, Giuseppe Isabellon (nei cui confronti e’ stata esercitata una doppia azione), Claudio Restano e Augusto Rollandin.
Per il procuratore Rizzi, sono da ritenersi più che sospetti donazioni, alienazioni di beni mobili e immobili, azioni effettuate in tempi troppo a ridosso dell’inchiesta della guardia di finanza per la quale la Corte dei conti chiede il maxi risarcimento per danno erariale.
Le azioni revocatorie sono finalizzate a rendere inefficaci, esclusivamente nei confronti dell’amministrazione danneggiata, atti di disposizione del patrimonio compiuti tra il febbraio e il giugno 2017, quando cioè si erano diffuse notizie di imminenti iniziative della procura contabile.
Per l’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, l’azione revocatoria riguarda due donazioni ai figli della nuda proprietà, con riserva di usufrutto a vita, di 289 immobili, in maggioranza terreni e di cui la gran parte in proprietà intera. Il valore fiscale di una donazione ammonta a 559 mila euro, l’altra a 452 mila 300 euro.
Due le azioni della procura contabile nei confronti dell’ex consigliere Giuseppe Isabellon; una riguarda la donazione della gran parte della quota (per un valore nominale di 208 mila 350 euro) del capitale di una Srl, mentre l’altra la costituzione di un ‘vincolo di destinazione su immobili per la realizzazione di interesse meritevole di tutela’ a vantaggio dei figli, su 174 immobili complessivamente.
Per l’attuale presidente del Consiglio Valle, Antonio Fosson l’azione riguarda la donazione ai figli della nuda proprietà, con riserva di usufrutto, di dieci immobili, il cui valore fiscale ammonta a 351 mila 700 euro.
L’azione revocatoria nei confronti dell’attuale assessore al Turismo, sport, commercio e trasporti, Claudio Restano riguarda la costituzione di un fondo patrimoniale
Cos’è l’azione revocatoria
Consiste in un’azione che si intraprende in tribunale, con la quale il creditore chiede al giudice di dichiarare inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del patrimonio, compiuti non più di cinque anni prima dal debitore, che abbiano arrecato pregiudizio al suo diritto di credito, a condizione che i suddetti atti gli facciano temere di non riuscire in futuro a recuperare il suo credito. Tali atti di disposizione del patrimonio possono consistere, ad esempio, in vendite, donazioni, costituzioni di servitù, cessioni di crediti, cessioni di diritti di usufrutto o diritti di servitù.
Perché si chiede l’azione revocatoria
Al fine di tutelare il creditore dagli atti del debitore con cui questi, in modo fraudolento, si spoglia dei propri beni al solo scopo di sottrarli all’aggressione del creditore medesimo, la legge concede a quest’ultimo una tutela, detta “azione revocatoria”.
Il debitore può spogliarsi di alcuni o di tutti i suoi beni, mobili e immobili: per come è ovvio, egli lo può fare legittimamente, poiché si tratta di beni di sua proprietà e tale facoltà rientra nel diritto di ognuno di disporre del proprio patrimonio per come meglio crede. È vero però che, diminuendo il valore del proprio patrimonio, il debitore diminuisce anche le garanzia patrimoniale dei suoi creditori (che vedranno ridursi le possibilità di aggredire i beni ormai alienati ad altri).Perciò, in determinati casi, la legge tutela il creditore dagli atti che il debitore pone volontariamente allo scopo di sottrarre i suoi beni alla garanzia patrimoniale dei creditori. Il creditore, infatti, in caso di donazioni, vendite e altre alienazioni di diritti inerenti a beni, mobili o immobili, del debitore può ricorrere all’azione revocatoria.
(re.newsvda.it)