Omicidio Gilardi; il procuratore: «non si può ancora dire di essere vicini a una svolta»
Omicidio Gilardi, getta acqua sul fuoco il procuratore capo della Repubblica Marilinda Mineccia. «Procura, squadra mobile e questura da mesi lavorano e continuano a lavorare in modo sempre più approfondito sull’efferato delitto ma non si può ancora dire di essere vicini a una svolta. Continuano a essere ascoltati amici e conoscenti della vittima e altre persone informate sui fatti e restiamo in attesa di ulteriori esami tecnici e analisi biologiche». Affidando le proprie considerazioni a un comunicato stampa, la dottoressa Mineccia ha smentito l’imminenza di un fermo per il delitto di Giuliano Gilardi, 60 anni, il pensionato ucciso da diverse coltellate alle prime ore del mattino lo scorso 27 dicembre. Nei giorni scorso era emersa la voce di un indagato per l’assassinio di Giuliano Gilardi; la procura non conferma ma si tratterebbe di una persona vicina a Gilardi contro la quale vi sarebbero indizi importanti di colpevolezza. Da Roma sarebbero giunti gli esiti delle analisi dulla minuscola traccia di DNA rilevata nella stanza del delitto che però non avrebbero aggiunto nulla di nuovo al quadro indiziario. Anche qui il condizionale è d’obbligo, dagli uffici del procuratore, nessuna conferma ma l’attesa di altri riscontri relativi agli esami tecnici e alle tracce biologiche rinvenute nella stanza da letto di Gilardi.
(cinzia timpano)