L’addio al presidente del Consiglio Alberto Cerise
Con un lungo applauso e sulle le note di Montagnes valdôtaines la comunità valdostana ha dato l’ultimo abbraccio al presidente del Consiglio, Alberto Cerise, scomparso all’età di 66 dopo una lunga malattia. Il feretro, sul quale spiccava il cappello da alpino, ha sostato sul sagrato della cattedrale attorniato dai gonfaloni delle sezioni unioniste di tutta la Valle d’Aosta per ricevere il saluto del presidente dell’Union valdôtaine Ego Perron, del capo dell’esecutivo, Augusto Rollandin, e del vicepresidente del Consiglio Albert Chatrian prima del viaggio verso l’estrema dimora. «L’incontro con il Papa Giovanni Paolo II ha illuminato e cambiato la tua vita, spero, oggi, che prorio lui, il Beato Giovanni ti accolga nella luce del Signore», aveva sottolineato nell’omelia il vescovo Franco Lovignana che ha officiato la cerimonia funebre al fianco del già vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, e al vescovo di Chiavari, Alberto Maria Careggio.
«Era un uomo d’azione, assetato di conoscenza e che sapeva ascoltare; un uomo dal carattere autoritario e ombroso stemperato dall’ironia; un uomo forte con un profondo senso di responsabilità verso la comunità. L’Union valdôtaine perde un uomo di spicco, serio, intransigente e poco incline ai compromessi. Personalmente perdo un amico con il quale ho avuto lunghi momenti di confronto sul futuro del nostro Movimento e della Valle d’Aosta». Lo ha ricordato così il presidente dell’Union Perron.
Con la voce rotta dall’emozione il presidente Rollandin, parlando dell’amico, ha detto: «Sono stato fortunato di conoscerti, di frequentarti , di avere da te confidenze e suggerimenti che mi hanno aiutato e arricchito». Dell’uomo politico ha ricordato «l’impegno fermo, convinto e irremovibile nel sostenere le ragioni della specialità dello Statuto della nostra Valle e lo slancio nel promuovere politiche a favore della salvaguardia dell’ambiente».
Chatrian, evocando la Scuola per la democrazia, ha detto. «Cerise pensava in maniera particolare ai giovani e con questa iniziativa Albert voleva fortemente incoraggiare le nuove generazioni a considerare la politica come un vero servizio per i cittadini e non come un mezzo per poter gestire il potere». Tutti concordi sul fatto che Cerise fosse il presidente di tutti ci consiglieri eletti così come lo stesso ebbe a dire all’atto della sua investitura e che abbia guidato i lavori dell’Assemblea con polso fermo e con un atteggiamento super partes.