«4500 famiglie in CRIsi, basta svendite», CasaPound dice no alla privatizzazione della Croce Rossa
Anche in via Grand Eyvia, innanzi alla sede della Croce Rossa valdostana, è andato in scena mercoledì il presidio organizzato da Casa Pound, contro la privatizzazione e il declassamento della Croce Rossa Italiana da Corpo militare ad associazione tra privati. Fumogeni rossi e un grande striscione, ‘4500 famiglie in CRIsi, basta svendite’ – i militanti di Casa Pound si sono ritrovati per difendere «la Croce Rossa, corpo d’eccellenza umiliato dalla politica, ridotta a un passo dal default da una gestione clientelare e inefficiente che ha visto complici le regioni». E Casa Pound non è tenera con la nostra regione, includendola tra le regioni colpevoli. «Il governo dei banchieri – con l’avallo del commissario ha dato il colpo di grazia – commenta Casa Pound – stabilendo la liquidazione dell’ente e consegnando un futuro di precarietà e mobilità senza prospettive ai dipendenti di ruolo, senza contare il piano di riordino ‘lacrime e sangue’ che prevede la svendita del patrimonio immobiliare. Noi siamo in strada con le famiglie dei lavoratori della CRi per fare capire che c’è un’Italia diversa che sa distinguere tra business ed equità sociale e che non si arrende ai diktat di nessuno e noi siamo quell’Italia».
(c.t.)