Pirogassificatore: respinto il ricorso, il referendum si farà
Il referendum si farà. Non è stata accolta dal giudice del Tribunale di Aosta, Paolo De Paola, la richiesta di sospensione cautelare del referendum sul pirogassificatore, avanzata dall’Anida e dalle imprese Noy Ambiente e Rea Dalmine Spa. Questo ulteriore passaggio conferma ancora una volta la consultazione referendaria fissata per il prossimo 18 novembre.
Il ricorso di Anida e delle due imprese, presentato dagli avvocati Riccardo Montanaro e Roberto Jorioz, era stato motivato affermando che «la proposta di legge ha ad oggetto primo e principale norme in materia ambientale e, in base alla legge regionale numero 3 del 2003, non avrebbe quindi potuto essere ammessa». Per contro, i promotori del referendum sostenevano che «la materia del trattamento dei rifiuti regolata dalla legge regionale n.3 del 2007» attiene in via generale l’ambiente, ma in via specifica alla tutela della salute».
Ovviamente soddisfatto Fabrizio Roscio, uno dei portavoce di Valle Virtuosa: «Sono estremamente soddisfatto – esclama -. I ricorrenti volevano che il referendum fosse fermato non per dei cavilli, ma che si andasse a deicedre proprio nel merito della consultazione. Il giudice ha detto che la consultazione ha a che fare con la salute, per cui ha confermato quello che noi diciamo da tempo. E questa forse è la parte più importante, visto che i cittadini potranno decidere su una cosa che tocca direttamente proprio la loro salute».
Fa da contraltare il commento di Luigi Sudano, rappresentante di Valle Responsabile: «Non rientro in una categoria tale da poter dare giudizi nel merito della sentenza – spiega -. Evidentemente, i giudici hanno reputato valida questa consultazione; ma d’altronde, siamo in democrazia ed è giusto che la gente possa esprimere il proprio pensiero. Per noi, comunque, è cambiato poco: fino a stamattina il referendum c’era, per cui i nostri piani non sono minimamente intaccati».
(al.bi.)