Bilancio, crisi economica al centro del dibattito
«Temo si apra una stagione di forte tensione sociale perché stanno emergendo nuove povertà e non si danno risposte strutturate». Così Roberto Louvin di Alpe nella sua relazione sul bilancio di previsione in sede di discussione generale questa mattina in aula consiliare.
Dai banchi della maggioranza lintervento del consigliere unionista Renato Praduroux, crisi sulla quale tutti concordano a parte, è di segno opposto: «Un percorso, quello del bilancio, che si è complicato e che potremmo definire a ostacoli. E un documento contabile improntato alla coerenza; è un bilancio che interviene in modo equilibrato, che mantiene le misure anticrsi. Sono state fatte scelte non facili ma che preparano il terreno alla ripresa. Nulla sarà come prima, Ecco perché è necessario un rinnovato senso di sobrietà e di parsimonia», ha dichiarato.
E il lavoro uno dei temi cardine dellinterevento del capogruppo del Pd, Carmela Fontana, che ha sottolineato come «non si veda allorizzonte una via di uscita. La crisi ha inferto colpi durissimi in settori già deboli come quello industriale, seminando disoccupazione. La Regione non ha saputo prendere misure strutturali efficaci per far ripartire leconomia e creare nuovi posti di lavoro. Dobbiamo provare a invertire la rotta. Chiediamo politiche del lavoro più efficaci perché il lavoro è un diritto e non una concessione».
Lunga la disamina del capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone che ha tracciato un quadro politico e sociale nel quale si inserisce la finanziaria regionale. « Il sistema che avevamo progettato è completamente cambiato E un bilancio imposto che limita la discrezionalità della Regione. Ciò nonostante ancora una volta riusciamo a mantenere quasi lintero pacchetto anticrisi. La scure si abbatte su tutti settori. Bisogna fare i conti con una realtà cruda., Fin qui abbiamo vissuto tutti al di sopra delle nostre disponibilità. Molti gli interrogativi che dovremmo porci anche se limpianto del bilancio è ancora attuale; dovremo affrontare le mutazioni in atto, reinterpretando i bisogni della comunità valdostana come il lavoro, il welfare. Fare sistema sarà sempre più indispensabile anche con le realtà oltreconfine e vicine a noi».
(danila chenal)