Pirogassificatore, Rollandin: «L’astensione è la risposta alla mancanza di confronto»
«Il non voto è la risposta alla maleducazione e alla mancanza di rispetto verso un giusto confronto». Lo ha detto il presidente della Regione Augusto Rollandin, riferendosi al Comitato per il sì. Questo pomeriggio in Avenue des Marquisards al siège dell’Union valdôtaine sono convenuti, per l’ultima conferenza stampa prima del voto di domenica sul pirogassificatore, l’intero gruppo consiliare unionista, i rappresentanti delle forze alleate e i delegati di Valle responsabile. Sull’ipotetico raggiungimento del quorum è tassativo: «Non accadrà; ricordo che il pirogassificatore in Consiglio ha avuto solo cinque astensioni». Chiaro il riferimento al cambio di casacca del Pd passato sul fronte del no al trattamento a caldo dei rifiuti. Il capo dell’esecutivo ha poi ringraziato il Comitato Valle Responsabile «per avere avuto il coraggio di entrare in corsa nella campagna referendaria dopo che erano già state sparate cannonate a vanvera che avevano deviato l’attenzione da un trattamento dei rifiuti che rappresenta l’unica vera soluzione che non ha effetti negativi sulla salute». «Hanno fatto bagarre – ha concluso Rollandin – su un tasto sensibile quale è quello della salute in maniera non solo fuorviante ma fallace».
«Non siamo dei pazzi irresponsabili», ha rincarato il coordinatore del Pdl Alberto Zucchi, che ha aggiunto: «E’ una decisione responsabile che poggia su studi e verifiche; è l’unica soluzione per evitare di finire come Napoli». Si è aggiunta la voce di Lavoyer che ha ricordato come «il non voto sia un esercizio di democrazia». «Noi abbiamo cercato di parlare alla testa degli elettori mentre i referendari hanno parlato alla loro pancia. La presenza di Grillo lo testimonia. E’ un referendum dai risvolti politico», ha commentato il segretario della Stella Alpina, Rudi Marguerettaz.
Di campagna di disinformazione portata avanti da Valle Virtuosa ha parlato il presidente dell’Uv Ego Perron: «E’ stata una campagna del terrore. Sono inorridito di fronte all’utilizzo di un’immagine di bimbo malato di cancro per raggiungere uno scopo politico. Sul fatto che referendum sia politico la dice lunga la presenza di Beppe Grillo. Non vogliamo contribuire a legittimare un referendum trasformato da propositivo in abrogativo, un referendum che non propone alternative, che è trasformato in un test elettorale per la prossima primavera». Perron ha nuovamente sottolineato come l’appuntamento referendario costi 450 mila euro alle casse della Regione.