Anche il medico del giallo di Cogne ha firmato contro il pirogassificatore
«Impossibile negare l’esistenza di rischi per la salute». Gruppi di medici si schierano in difesa del pirofassificatore; altri mettono in guardia dal rischio tumori e altre conseguenze nefaste per la salute dei cittadini, ma anche degli animali e dell’ambiente in generale. Valle Virtuosa lo riconosce: i cittadini sono più che mai disorientati dalle prese di posizione ‘contrarie’ dei medici della nostra regione; d’altronde, se pensiamo alla salute, è perfettamente normale pensare al medico, di base o specialista, e ‘fidarsi’ del suo giudizio.
Lo scorso agosto, una ventina di medici ha presentato all’Ordine dei Medici un documento corposo intitolato ‘Incenerimento e salute’ nel quale vengono illustrate le ragioni sanitarie contrarie all’incenerimento e oggi sottolinea come «non potendo escludere rischi, derivanti dall’immissione in atmosfera di sostanze come diossine, metalli pesanti, nanoparticelle, idrocarburi policiclici aromatici, riteniamo fondamentale adottare il principio di precauzione e indicare il trattamento a freddo dei rifiuti come unica alternativa praticabile per la salute dei cittadini».
Curiosità: tra i medici che hanno firmato l’appello contro il trattamento a caldo dei rifiuti, compare anche il medico di base Ada Satragni, balzata agli onori della cronaca ormai dieci anni addietro, in occasione della morte violenta di Samuele Lorenzi, il bambino di tre anni rinvenuto cadavere nel lettone dei genitori, nella ormai famosa villetta di Montroz.
Fu proprio lei la prima persona che Annamaria Franzoni chiamò in soccorso del figlioletto agonizzante.
(cinzia timpano)