La Thuile, un campo di prigionia della II Guerra Mondiale nel pud riservato agli artigiani
Un progetto che si trascina dal 2004 e che potrebbe subire un nuovo stop alla luce delle ultime novità emerse durante alcune ricerche.
Si tratta del Pud artigianale nell’ex area Padre Kolbe, dove, tutti sanno, sorgevano un villaggio vacanze e una vecchia scuola.
Un progetto datato 2009 prevedeva l’abbattimento di tutti gli edifici esistenti e la costruzione di capannoni industriali per gli artigiani. I consiglieri di minoranza, di allora, Giuseppe Alliod e Gian Luca Cane, avevano sollevato un primo problema di tutela di quegli immobili che, essendo più vecchi di 50 anni, potevano essere considerati come “documento” storico, a maggior ragione per il fatto che durante la Prima Guerra Mondiale erano stati utilizzati come campo di prigionia e che in seguito diventarono il villaggio minatori. Il progetto fu in parte modificato con la salvaguardia dell’ex scuola del villaggio che rimarrebbe di proprietà regionale e l’abbassamento da 8 a 6 metri dei capannoni sul fronte strada.
Ora però, da recenti ricerche condotte dall’assessore alla Cultura, Monica Granier, moglie dell’ex consigliere Cane, è emerso che quel villaggio vacanza era anche qualcos’altro.
«Facendo delle ricerche per completare il percorso storico sui siti importanti del paese – spiega l’assessore – mi sono imbattuta nel sito www.campifascisti.it dove ho trovato la recensione con tanto di documenti allegati, del campo di prigionia n. 101 Porta Littoria. Sappiamo che tra il marzo del 1942 e l’8 agosto 1942 quel campo ospitò 250 prigionieri di guerra ex jugoslavi. Il campo di prigionia in sè non è una novità, ma è una novità il fatto che esista una mappatura, una documentazione dell’epoca, e il fatto che questo sia l’unico campo di prigionia in Valle, e uno dei pochi in Italia ancora in buono stato di conservazione, ci porta a chiederci se siamo alla presenza di un documento storico, oppure no. Abbiamo dei pareri della Regione ma non della Sovrintendenza sul valore storico di questo sito. Mi rendo conto che gli artigiani aspettano da anni una soluzione, ma in quanto assessore alla Cultura non posso che astenermi dalla votazione sulla variante al Pud». Si astiene anche Marie Claire Alliod, figlia dell’ex consigliere di minoranza Giuseppe che aveva sollevato per primo il problema, che ha collaborato con l’assessore Granier alle ricerche e che propone una alternativa: «Se si sbloccasse l’area demaniale dall’altra parte della strada non sarebbe necessario abbattere niente e gli artigiani avrebbero il loro spazio».
«Per me prevale la ragione del lavoro – commenta il sindaco Carlo Orlandi -, ma capisco che questa cosa possa toccare la sensibilità di qualcuno e quindi lascio i consiglieri votare secondo coscienza».
La variante passa e, al momento, l’iter per la realizzazione dell’area artigianale procede, resta l’interrogativo, soprattutto in questo momento, domenica ricorre il Giorno della Memoria, sull’importanza di salvaguardare un sito di questo tipo.
(erika david)