Maestri di sci: impugnata la legge sui maestri di sci
Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale 34/2012 che modifica «leggi regionali in materia di professioni» e altre disposizioni in quanto la normativa conterrebbe «disposizioni in contrasto con i principi in materia di tutela della concorrenza». Lo Statuto speciale attribuisce alla Regione potestà legislativa in materia di guide, portatori alpini, maestre e scuole di sci; l’articolo 7 della legge, prevede – nel caso di esercizio temporaneo della professione di maestri provenienti con i propri clienti da stati membri dell’Unione Europea diversi dall’Italia – un accertamento da parte della struttura regionale, delle competenze professionali. Secondo il Consiglio dei Ministri, tale norma impone restrizioni all’accesso alla professione «che sono sproporzionate rispetto all’obiettivo di garantire la sicurezza e la tutela dei fruitori». Secondo il Consiglio dei Ministri, la norma «pone un ostacolo ingiustificato all’accesso alla professione e oltrepassa la competenze statutarie».
Si dice «sereno, tranquillo», Beppe Cuc, presidente dell’associazione valdostana maestri di sci, raggiunto telefonicamente mentre si trova sui Pirenei; «credo che sia assolutamente normale che i titoli professionali vengano accertati; tra le altre cose, l’accertamento delle competenze è stato ribadito lo scorso anno in un memorandum approvato a livello europeo. Non basta essere maestri di sci, bisogna comprendere che ci sono delle differenziazioni, dei livelli che si raggiungono esclusivamente attraverso una idonea formazione professionale. Credo che abbiano preso un granchio gigantesco, sono sicuro che le cose verranno chiarite».
(c.t.)