Pd, per le regionali si parte da dieci punti programmatici
«Non è un programma ma un documento sul quale confrontarsi con le altre forze politiche e con la società civile». Lo ha sottolineato il segretario regionale del Pd presentando i dieci punti programmatici che «rappresentano le aspirazioni del Pd e un documento che è frutto di un lavoro di anni di un collettivo», ha aggiunto. Il progetto di cambiamento del governo regionale – così lo definisce il Pd – sarà inviato a tutte le forze politiche. Dello scenario Donzel dice: «Stanno proseguendo gli incontri con le forze dell’Alleanza autonomista democratica progressista, abbiamo assoluto rispetto del Movimento 5 Stelle ma restano le distanze e con l’Union valdôtaine in questo momento non è possibile un dialogo». Ribadisce il segretario che il «documento programmatico resta la base per intavolare un discorso serio».
Il progetto in dieci punti tocca il tema del lavoro «perché solo il lavoro ci farà uscire dalla crisi»; i tagli ai costi delle politica con la riduzione di consiglieri, assessori e compensi per «un risparmio di 2 milioni di euro da reinvestire in lavoro», la trasparenza dei candidati e di Palazzo «che deve diventare di vetro»; un nuovo welfare per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà che «si sta affermando anche in Valle d’Aosta»; la sanità da ripensare con tanto di stop all’ampliamento del Parini; l’istruzione , la formazione per dare un futuro ai giovani perché «non si può fare finta che non esista l’abbandono scolastico»; la ferrovia e i trasporti da rivedere perché «strettamente collegati allo sviluppo della regione»; ambiente e territorio come beni comuni da valorizzare perché «non immaginiamo uno sviluppo che non sia rispettoso dell’ambiente»; il turismo come motore, volano per l’economia valdostana; lo sviluppo che «può solo essere sostenibile se no si rischia una brutta decrescita»; l’autonomia dove i cittadini contano e dove i rapporti tra Regione e Comuni siano equilibrati.