Il Consiglio regionale approva l’assestamento di bilancio
Passa con 24 voti a favore e 10 contrari Alpe, Pds-VdA e Uvp la legge di assestamento di bilancio dopo poco meno di tre ore di discussione. I consiglieri del Pdl – lo avevano promesso qualche settimana fa – hanno votato a favore (in totale 24 sì e 10 no), quasi come fosse l’ultimo atto a sostegno di questa maggioranza prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio, appuntamento per il quale i pidiellini correranno da soli.
«Intanto è stata riconfermata una maggioranza allargata al Pdl che è stato politicamente determinante per lapprovazione del rendiconto», ha esordito Raimondo Donzel (Pds-VdA) nella sua dichiarazione di voto sulla legge di assestamento. «Al di là delle considerazioni politiche lassestamento si riassume in una serie di provvedimenti che non tengono pienamente conto della crisi che coinvolge la nostra regione. La realtà è più dura di quella che viene dipinta. Il reddito medio pro capite più alto dItalia ricorda la storia del pollo: chi ne mangia due e chi nessuno. Vogliamo che la ricchezza, che cè, sia distribuita in modo equo».
Così Laurent Viérin dellUvp nella sua dichiarazione di voto: «Si perde oggi unoccasione per rivedere scelte che già nella stesura, affrettata e non condivisa, del bilancio ritenevamo sbagliate. Manca una visione dinsieme e lassestamento non corrisponde alle esigenze della comunità; non va a ricalibrare scelte non del tutto lungimiranti. Continuano gli investimenti sulle grandi opere, superflue, non cè volontà di tagliare gli stipendi ai manager e si continua a nascondere la cenere sotto il tappeto»
Di posizioni distanti, su fronti opposti su tanti temi ha parlato il consigliere di Alpe Albert Chatrian per il quale «è necessario, per noi, rivedere il sistema delle società controllate; liquidare più in fretta le imprese, rimodulare gli impegni, riequilibrare le risorse, separare il ruolo politico da quello amministrativo. Lassestamento ha meno risorse e per questo servono scelte più mirate e meno personali. Non condividiamo limpianto».
Nel ribattere lassessore alle Finanze Leonardo La Torre ha detto: «Capisco che Laurent Viérin debba giustificare le sue mosse ma entrambi conosciamo il perché della fretta con la quale abbiamo dovuto redigere il bilancio di previsione. Non credo che prendendo la scialuppa della nave si possa poi accusare gli altri; la nave , tuttavia, non è affondata anzi è andata avanti».
«La riflessione finale è falsata dallesigenza di ricordarci che siamo in campagna elettorale», ha sottolineato ironico il presidente della Giunta Augusto Rollandin. Che ha proseguito: «adombrare che tre colleghi siano arrivati in ritardo di proposito è elettoralistico. La nostra alleanza con il Pdl è stata onesta e corretta. Certo qualcuno ha avuto meno ma tra togliere fondi al sociale e distribuire soldi ai musici abbiamo scelto di sostenere il sociale», ha rincarato Rollandin. Il presidente ricorda a Chatrian che «i guai non li ha avuti solo lUv ma anche Alpe con la partenza di Roberto Louvin. La questione oggi non è questa. Lassestamento è stato fatto con onestà intellettuale; noi abbiamo dato delle risposte serie alle esigenze della comunità», ha concluso il capo dellesecutivo.
Lesercizio finanziario 2012 della Regione Valle dAosta chiude con un avanzo di amministrazione di 84.263.597. Sanità, finanza locale e pubblica amministrazione sono le voci che assorbono le cifre più importanti. Agli interventi saranno destinati 17,4 milioni. Nel dettaglio: 2,4 milioni per il sostegno delloccupazione; 2,4 per il progetto banda larga, 2 milioni per il sostegno delle famiglie meno abbienti; 1,9 per lefficienza energetica, 1,5 milioni per gli invalidi civili; 1,1 milioni per il recupero della ex caserma Testafochi. La relazione è stata illustrata in aula da Massimo Lattanzi, presidente della seconda Commissione consiliare.
A fare la disamina politica lassessore alle Finanze Leonardo La Torre che ha esordito: «Occorre riflettere sul sistema Valle dAosta e sulla sua sburocratizzazione per renderlo meno costosa e più adeguata alle esigenze. Il rendiconto è una sorta di passaggio di testimone tra quello è stato e quello che sarà. Occorre tracciare la rotta per il futuro partendo dallautonomia che è punto di riferimento irrinunciabile». La Torre ha poi puntato il dito contro lo Stato centralista le cui richieste hanno pesato sul rendiconto 2012 leggi Salva Italia e Spending review. Tanto che 33,5 milioni di euro dellavanzo sono stati accantonati per le spese obbligatorie di parte corrente. «Lapplicazione del patto di stabilità lede il nostro diritto allautodeterminazione e allo sviluppo economico della nostra regione», ha sottolineato. Lassessore ha concluso: «Il nostro bilancio, seppure le difficoltà, garantisce comunque la certezza di dare risposte utili e diffuse a tutte le classi sociali e a tutti i settori».
(re.ga)