POLITICA & ECONOMIA
di news il
30/07/2013

Affaire INVA: scende in campo anche il CPEL

Continua il fuoco incrociato in difesa della scelta di INVA come centrale unica di acquisto per gli enti locali. Questa è il CPEL a esprimere il suo dissenso verso la mozione approvata nell’ultimo consiglio comunale che impegna il Governo regionale a sospendere l’adesione a INVA e a valutare attentamente quale sia l’ambito ottimale della Centrale di committenza. «Ad oggi la Provincia autonoma di Trento e altre Regioni – si legge in un comunicato diffuso dal CPEL – hanno già provveduto a istituire centrali uniche di committenza su ambito regionale o provinciale. L’adesione da parte degli enti locali della Valle d’Aosta alla società INVA SpA rappresenta un atto volontario da parte dei rispettivi Consigli comunali e Consigli dei Sindaci, ed è finalizzata a usufruire dei servizi che la società può offrire in esclusiva ai propri enti soci. Ad oggi, infatti, gli enti locali devono obbligatoriamente associare le funzioni legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, così come devono garantire il rispetto delle norme in materia di anticorruzione e trasparenza. Questi vincoli normativi possono trovare adeguata risposta nello svolgimento di tali funzioni da parte di INVA quale società partecipata. Tale delega è tuttavia possibile solo se l’ente locale vi aderisce mediante l’acquisizione di quote societarie. E’ chiaro che l’adesione a INVA non comporta necessariamente l’utilizzo di funzioni di Centrale unica di committenza promosse dalla Società, poiché per fruire di tale servizio l’ente locale deve sottoscrivere una specifica convenzione che regola i rapporti e gli aspetti finanziari. Ma alla luce di quanto ribadito, al Comitato esecutivo appare del tutto immotivata la mozione approvata dal Consiglio regionale. E’ illegittimo e irrispettoso dell’autonomia dei singoli enti che il Consiglio regionale intervenga nell’alveo di una specifica competenza dell’ente locale. L’adesione a una società partecipata da parte di un ente locale è di stretta competenza del Consiglio comunale, se rispettosa dei vincoli normativi in materia di partecipazioni a società pubbliche. Ad oggi, per quanto riguarda l’adesione ad INVA, non ci sono motivi ostativi che possano impedirne o disincentivarne l’adesione da parte dei Comuni valdostani».
(re.vdanews.it)

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