Affaire INVA: scende in campo anche il CPEL
Continua il fuoco incrociato in difesa della scelta di INVA come centrale unica di acquisto per gli enti locali. Questa è il CPEL a esprimere il suo dissenso verso la mozione approvata nell’ultimo consiglio comunale che impegna il Governo regionale a sospendere l’adesione a INVA e a valutare attentamente quale sia lambito ottimale della Centrale di committenza. «Ad oggi la Provincia autonoma di Trento e altre Regioni – si legge in un comunicato diffuso dal CPEL – hanno già provveduto a istituire centrali uniche di committenza su ambito regionale o provinciale. Ladesione da parte degli enti locali della Valle dAosta alla società INVA SpA rappresenta un atto volontario da parte dei rispettivi Consigli comunali e Consigli dei Sindaci, ed è finalizzata a usufruire dei servizi che la società può offrire in esclusiva ai propri enti soci. Ad oggi, infatti, gli enti locali devono obbligatoriamente associare le funzioni legate alle tecnologie dellinformazione e della comunicazione, così come devono garantire il rispetto delle norme in materia di anticorruzione e trasparenza. Questi vincoli normativi possono trovare adeguata risposta nello svolgimento di tali funzioni da parte di INVA quale società partecipata. Tale delega è tuttavia possibile solo se lente locale vi aderisce mediante lacquisizione di quote societarie. E chiaro che ladesione a INVA non comporta necessariamente lutilizzo di funzioni di Centrale unica di committenza promosse dalla Società, poiché per fruire di tale servizio lente locale deve sottoscrivere una specifica convenzione che regola i rapporti e gli aspetti finanziari. Ma alla luce di quanto ribadito, al Comitato esecutivo appare del tutto immotivata la mozione approvata dal Consiglio regionale. E’ illegittimo e irrispettoso dellautonomia dei singoli enti che il Consiglio regionale intervenga nellalveo di una specifica competenza dellente locale. Ladesione a una società partecipata da parte di un ente locale è di stretta competenza del Consiglio comunale, se rispettosa dei vincoli normativi in materia di partecipazioni a società pubbliche. Ad oggi, per quanto riguarda ladesione ad INVA, non ci sono motivi ostativi che possano impedirne o disincentivarne ladesione da parte dei Comuni valdostani».
(re.vdanews.it)