Uv: il candidato alla presidenza Ennio Pastoret richiama all’unità
«Il Congresso si situa in un momento particolare, difficile sia sul piano politico, per i rapporti tesi con il Governo, sia su quello economico con un bilancio di previsione che segna un’inversione nella politica portata avanti fin qui dall’Union valdôtaine; è tempo di grandi e radicali cambiamenti». A puntualizzarlo il presidente uscente del Mouvement Ego Perron, che in mattinata ha presentato il programma del VIIIème Congrès National, in calendario a Pont-Saint-Martin, il 9 e 10 novembre ma che potrebbe esaurisi in una giornata con l’elezione del successore Ennio Pastoret, secondo quanto anticipato da Perron.
Nella mozione programmatica – consegnata agli organi di informazione – Pastoret fa leve sul sentimento di unità. «L’abbiamo evocata, l’abbiamo considerata come un elemento fondante del nostro Movimento – scrive -; nonostante ciò ci sono state delle fratture, dei militanti ci hanno abbandonato e gli elettori non ci hanno premiato»; assicura che «lavorerà per coinvolgere di più tutti i militanti e i simpatizzanti perché rafforzare l’Uv sul territorio significa rafforzare il nostro Pays d’Aoste e i principi dello Statuto».
Un accenno alla macro regione del nord Italia «progetto contro il quale lottare perché cancellerebbe la Valle d’Aosta dalle carte geografiche (il riferimento è allo studio della Società Geografica italiana ndr)» e un largo capitolo dedicato «alla nuova e grave condizione sociale che si sta facendo avanti nel nostro Pays d’Aoste». «Il governo valdostano – così nell’analisi del presidente in pectore – ha preso importanti decisioni per sostenere le fasce più deboli, gli anziani e i giovani. Ma il contraddittorio sistema centralista italiano non ci lascia la libertà di agire secondo le nostre volontà e le nostre possibilità. Gli ostacoli posti da uno Stato in fallimento hanno indebolito considerevolmente le nostre risorse. L’Union dovrà raccontare in modo diretto e sul campo ai valdostani di chi è la responsabilità».
Un passaggio è poi dedicato alla disaffezione verso la politica. «Tutti parlano dell’esigenza di rinnovamento – scrive – ma nessuno si preoccupa di favorire la nascita di una nuova classe politica che sappia farsi carico dei giovani, della gente, andando incontro alle loro richieste e ai loro bisogni. Il tempo è giunto per creare una vera Fondation de l’Union valdôtiane che possa riunire tutto il patrimonio culturale accumulato in 70 anni di esistenza». Nella mozione non manca una stoccata alle minoranze consiliari – Alpe, M5S, Pd-Sinistra VdA, Uvp -: «In questo momento così grave e nocivo, per la nostra Comunità, prendiamo atto dell’unità di intenti delle forze di opposizione che aggrediscono su tutti i piani e a tutti i livelli l’Union valdôtaine senza preoccuparsi del pericolo che tale strategia comporta di fronte all’atteggiamento dello Stato e dell’Europa che, imponendo le loro decisioni centraliste, sminuiscono e mortificano le Autonomie. L’Uv è il solo soggetto politico che propone un progetto e un programma per la Valle d’Aosta. Nel campo antagonista noi vediamo unicamente un programma contro l’Uv». Pastoret invita poi a «lavorare per avere un eletto alle Europee del 2014 e a consacrare l’attenzione al territorio e alle Municipalità in vista delle comunali del 2015».
I lavori congressuali – 470 delegati di cui 453 aderenti all’Uv e 17 non aderenti; 80 le donne, 80 i militanti sotto i 35 anni e 25 quelli sotto i 25 anni – prenderanno il via alle ore 9 all’auditoriun di Pont-Saint-Martin: in mattinata sono previsti gli interventi politici (ospiti i partiti che siedono in Consiglio Valle, la Lega Nord, il Pdl, la Svp), il pomeriggio è dedicato al dibattito interno. Nel percorso di avvicinamento al congresso sono stati rinnovati tutti i direttivi di sezione: operazione che ha portato all’elezione 22 nuovi presidenti di sezione e di 30 delegate al Conseil Fédéral. «Ottimo segnale – ha commentato Perron – di rinnovamento nella continuità».(Foto: Ennio Pastoret)
(danila chenal)