Senato, fiducia a Matteo Renzi con 169 sì e 139 no
Il governo Renzi ha incassato la fiducia al Senato con 169 voti favorevoli e 139 contrari (hanno votato in 308; la soglia era di 155). Quattro voti in meno rispetto al suo predecessore, Enrico Letta.
Tra coloro i quali hanno votato la fiducia anche i dieci senatori che rappresentano le Autonomie, i quali, però, hanno alzato la voce chiedendo il rispetto per le regioni a Statuto speciale, che hanno competenze specifiche. Il senatore valdostano, Albert Lanièce, nel suo intervento di circa 3 minuti (sostenuto dal collega della Svp) ha chiesto al premier un intervento urgente per sbloccare la situazione della tratta ferroviaria Torino-Aosta, come sollecitatogli in giornata dall’assessore regionale ai Trasporti, Aurelio Marguerettaz, il quale qualche ora prima aveva incontrato sindacati e associazioni per un confronto sui tagli prospettati da Trenitalia.
La fiducia al governo Renzi è comunque condizionata, perché Matteo Renzi nel suo discorso ha parlato della riforma del Titolo V della Costituzione, di una “revisione del rapporto Stato-Regioni e delle loro competenze in modo da ridurre i troppi ricorsi alla Corte Costituzionale”. Maggiori rassicurazioni dal premier incaricato sono però arrivate nella sua replica. Infatti, Renzi non solo ha riconosciuto l’importanza delle autonomie speciali, ma ha affermato che possono anche essere considerate un modello virtuoso di governance per la vicinanza che esse assicurano nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
“Ho votato la fiducia al nuovo governo Renzi, vincolando il mio sostegno a dei precisi impegni: ho richiesto un immediato intervento del nuovo Governo per annullare subito l’assurda decisione di Trenitalia di dimezzare i servizi ferroviari in Valle d’Aosta a partire dal prossimo marzo. Inoltre ho richiesto di attivare subito la Commissione paritetica per la Valle d´Aosta per varare finalmente la norma di attuazione sul trasporto ferroviario”, riferisce il senatore Lanièce.
Nel suo intervento, Laniéce ha salutato con favore la chiusura definitiva dell’accordo sul Patto di stabilità 2013, ringraziando l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il quale da ministro per le Regioni si era impegnato al riguardo. “Ora è necessario aprire subito un tavolo per il Patto 2014 con il nuovo ministero dell’Economia e delle Finanze e con il nuovo ministero per gli Affari regionali, per superare le criticità presenti nei rapporti tra Regioni e Province autonome e Ragioneria dello Stato, che sono sfociate in numerosi contenziosi”, ha detto il senatore.
Dopo il Senato, oggi Renzi chiederà la fiducia alla Camera. La posizione dell’onorevole Rudi Marguerettaz è la stessa di quella del senatore Lanièce.
(re.ga.)