Confcommercio: chiesto un incontro urgente «per evitare la chiusura di imprese e negozi»
«Commercio, turismo, artigianato e terziario non possono sottostare ai tempi della politica. Confcommercio Ascom VdA è consapevole che la situazione politica valdostana attraversa un momento delicato, di pari passo alle gravi difficoltà che stanno affondando le aziende valdostane a causa della crisi e della precarietà politica, ma non si può più aspettare».
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso del presidente del Consiglio dei ministri contro alcuni articoli della legge regionale 5/2013 (che permetterà l’apertura di centri commerciali e megastore nei centri storici valdostani), il presidente dell’Ascom Pierantonio Genestrone torna sull’argomento e chiede un incontro urgente ai capigruppo del Consiglio regionale e all’assessore competente, oltre che al Celva, «per delineare una strategia comune, per evitare che le nostre imprese, i nostri esercenti e i nostri negozi siano costretti a chiudere».
Confcommercio non mette in discussione il concetto di liberalizzazione – si legge nella nota – «ma ribadisce la necessità di salvaguardare un patrimonio sociale ed economico irripetibile costituito da centinaia e centinaia di negozi di prossimità e di villaggio che limitano lo spopolamento della montagna e rendono un servizio insostituibili agli anziani» – commenta Genestrone. Come ha già fatto in sede di approvazione della legge regionale – in parte cassata dalla Consulta – Confcommercio Ascom VdA è rponta a fare la sua parte, fornendo contributi e supporti per ridisegnare una nuova normativa regionale che consenta di guardare al futuro del commercio con maggiore serenità»
(c.t.)