Eroina killer a St-Pierre: arrestate due persone nel veronese
Sono state notificate martedì dagli uomini della Squadra mobile della Questura di Aosta, le due misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari convalidate dal gip del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, a carico di Andrea Ottonelli, 35 anni, e di Elisa Musu, 27 anni, entrambi incensurati (gestiscono un b&b) residenti a Bardolino, in provincia di Verona.
I due, raggiunti direttamente nella villa dei genitori dell’uomo all’interno della quale entrambi abitano, sono accusati di traffico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti (sono stati anche deferiti all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per morte come conseguenza di altro delitto) nell’ambito dell’indagine avviata dalla Squadra mobile aostana – in collaborazione con la Sezione narcotici e coordinata dal sostituto procuratore Daniela Isaia – all’indomani del 23 marzo scorso, quando un trentottenne venne rinvenuto privo di vita all’interno della sua casa di St-Pierre.
L’uomo, secondo le risultanze di natura medico legale, morì per overdose di eroina, «decesso che siamo riusciti a collegare con uno avvenuto poco più di un anno prima, sempre a St-Pierre (il 5 marzo del 2013, ndr)», aveva spiegato nella conferenza stampa del 17 maggio scorso il commissario capo della Squadra mobile, Nicola Donadio.
Già, perché i due arresti di questi giorni sono direttamente collegati con l’Operazione Salvezza del maggio scorso, così come confermato dal vice commissario della Squadra mobile, Valter Martina.
«La prima fase delle indagini, quelle che nel maggio scorso ci portarono a compiere una dozzina di perquisizioni e sequestri tra St-Pierre e Villeneuve, era volta a togliere dalla ‘piazza’ ulteriori dosi di eroina ‘tagliata’ col destrometorfano, così da poter evitare altre morti – ha spiegato -. A quel punto è scattata la seconda fase, ovvero quella che ha portato all’individuazione di due soggetti, i due arrestati veronesi», che in Valle d’Aosta avevano trovato in St-Pierre «una situazione logistica favorevole alla loro attività», ha puntualizzato il commissario Donadio.
Cento grammi di eroina in ovuli, tutti ‘tagliati’ con un potente antitosse, il destrometorfano, che dal punto di vista scientifico «amplifica di cinque volte il quantitativo di morfina, dalle quale deriva l’eroina», aveva affermato il vice commissario Martina in occasione della presentazione dei risultati dell’Operazione Salvezza (nella quale vennero denunciate a piede libero tre persone e vennero sequestrati tra St-Pierre e Villeneuve 620 grammi di marijuana, due flaconi di metadone e 192 proiettili calibro 22).
L’aspetto più preoccupante, però, è l’ipotesi investigativa che ritiene «verosimile» il fatto che i 100 grammi di eroina rinvenuti a St-Pierre («che sul mercato si sarebbero tramutati in 250/300 dosi potenzialmente letali») possano provenire «dalla Thailandia, paese che i due arrestati erano soliti raggiungere con una certa frequenza, utilizzando spesso e volentieri voli con scali in altri paesi probabilmente per eludere con una certa sicurezza i controlli», ha spiegato ancora il vice commissario Valter Martina.
Un traffico di droga Thailandia-St-Pierre, insomma, che sarebbe stato in qualche modo ricondotto ai due veronesi posti agli arresti domiciliari.
«Dei viaggi in Thailandia abbiamo molti indizi e anche qualche prova documentale, così come dei loro viaggi in Valle d’Aosta, seguendo l’itinerario Verona-Thailandia-Verona-Valle d’Aosta», hanno sottolineato ancora gli inquirenti, che hanno concluso: «Le indagini vanno avanti, anche perché il dato oggettivo dei 100 grammi di eroina sequestrati a St-Pierre è un dato oggettivo molto preoccupante».
In foto i due arrestati.
(patrick barmasse)