Valgrisenche: «La scuola materna rimane qui, siamo disposti a pagare noi la maestra»
«Se muore la scuola, muore tutto». E’ con questa considerazione che il sindaco di Valgrisenche, Riccardo Moret, ha deciso di prendere di petto l’annosa questione relativa alla chiusura – nell’anno scolastico 2014/2015 – del plesso regionale di scuola dell’infanzia, dopo la comunicazione giunta in tal senso dalla Sovraintendenza agli Studi.
L’intenzione del Comune di Valgrisenche è quella di garantire l’apertura della scuola materna del paese per l’anno scolastico 2014/2015 con risorse esclusivamente proprie, nonostante i soli due bambini iscritti. «Con la somma derivante dalla variazione di bilancio (da oltre 30.000 euro, ndr) riusciremmo a pagare l’insegnante e a far fronte alle spese legate alla gestione del plesso, che da regionale diverrebbe comunale», sostiene Moret, che conclude: «Abbiamo già comunicato il tutto sia alla Sovraintendenza, sia all’assessorato regionale all’istruzione e cultura. Per noi è di fondamentale importanza mantenere le scuole in paese, lo dobbiamo a tutte quelle famiglie che hanno deciso di vivere quassù».
Penuria di iscrizioni anche alla scuola primaria di Roisan, che dai 41 alunni dell’anno scolastico 2013/2014 si appresta ad aprire i battenti con soli 16 bambini.
«Un numero in forte flessione, soltanto in parte giustificato dai 12 bambini che a giugno hanno concluso il loro ciclo di studi primario e da qualche altro alunno trasferito per esigenze familiari», spiega il primo cittadino Gabriel Diémoz, che pur non affermandolo esplicitamente, fa riferimento alla vicenda legata all’insegnante ricollocata in servizio a Roisan in virtù di una sentenza del giudice del lavoro Eugenio Gramola, all’indomani della quale un gruppo piuttosto nutrito di genitori aveva preannunciato una migrazione di massa dei loro figli.
Migrazione che effettivamente è avvenuta.
Nella foto il plesso di scuola primaria di Roisan.
Maggiori dettagli sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 4 agosto 2014.
(pa.ba.)