Donne con la A, l’appello di Dora: «Usiamo il femminile e intitoliamo vie e piazze alle donne!»
Ci sono Maria Ida Viglino, unica donna in Italia presidente di Comitato di liberazione nazionale, Prosperine Vallet, conosciuta come Lisetta, importante figura partigiana, Eugénie Martinet, unica poeta valdostana le cui opere hanno valicato i confini regionali, ma anche Lalla Romana, scrittrice, pittrice e giornalista, per anni assidua frequentatrice della Valle d’Aosta o Margherita Hack, celebre astrofisica alla quale potrebbe essere dedicato un luogo di Lignan dove sorge l’Osservatorio regionale, oltre a tutte le 21 elette nell’assemblea costituente della Repubblica italiana.
Sono le donne, valdostane e non, che l’associazione Dora Donne in Valle d’Aosta suggerisce ai sindaci valdostani per incentivare l’intitolazione di vie, piazzi, giardini, luoghi a quelle figure femminili «che si sono spese per il bene della comunità o che le hanno dato lustro con la propria attività». Si tratta della campagna sulla toponomastica femminile nata nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Legambiente “Il genere si fa strada” che partiva dalla constatazione di quante poche strade delle città e dei paesi italiani siano intitolati a donne. Sulla spinta di “Sulle vie della parità”, promossa per il secondo anno sotto l’alto patrocinio del Senato e rivolta alle scuole e agli enti di formazione l’associazione valdostana aveva lanciato la proposta di suggerire nomi di donne e l’elenco inviato, che può semplicemente essere uno spunto ed essere arricchito ulteriormente, è il risultato dell’appello.
In parallelo l’associazione Dora, aderendo alla campagna nazionale “Donne con la A”, lanciata dal coordinamento dei comitati “Se Non Ora Quando”, fa proprio l’appello sull’utilizzo del femminile ogni volta che si parla di una donna, qualunque ruolo ricopra. Appello lanciato alle istituzioni, perché facciano attenzione all’utilizzo dell’articolo al femminile nella loro comunicazione ufficiale, e ai media.
Bocciato il suffisso “essa” con il beneplacito dell’Accademia della Crusca, si richiede a media, insegnanti e istituzioni di accordare l’articolo al femminile quando riferito a un ruolo ricoperto da una donna, la presidente, la poeta, e di declinare al femminile i titoli professionali: ministra, deputata, funzionaria.
In foto la combattente partigiana Prosperine Vallet
(erika david)