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Droga: «Tuo figlio non ha pagato l’hashish che deve spacciare per conto del mio», lite tra genitori

Droga: «Tuo figlio non ha pagato l’hashish che deve spacciare per conto del mio», lite tra genitori

E' quanto avvenuto il 3 luglio scorso; da lì i carabinieri hanno avviato un'indagine che ha portato alla denuncia di un 20enne disoccupato di Antey; dello spaccio «nei palchetti» era stato incaricato un minorenne

Una vicenda che rasenta l’inverosimile. «Invece è tutto vero, se non fossimo stati chiamati in prima persona, anche noi avremmo stentato a credere», confessano direttamente i carabinieri.
Si tratta della storia che, ieri, giovedì, ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Aosta di un 20enne di Antey-St-André – disoccupato – per spaccio di hashish e marijuana.
L’indagine dei carabinieri del Comando Stazione di Breuil-Cervinia prese avvio il 3 luglio scorso, quando i militari dell’Arma furono chiamati a intervenire durante una lite tra il 20enne indagato e un minorenne, alterco al quale avevano partecipato anche i genitori dei due giovani.
La madre del maggiorenne – udite udite – iniziò a insultare pesantemente il padre del minorenne, asserendo che suo figlio avrebbe dovuto assolutamente entrare in possesso dei soldi provento dello spaccio delle dosi di hashish che il minore era stato incaricato di smerciare «nei palchetti», ovvero nelle serate dedicate ai giovani organizzate nell’ambito delle feste di paese in media e bassa Valle.
Il problema è che il «galoppino dello spacciatore maggiorenne», ha precisato il Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi, alla vista di una pattuglia di carabinieri in servizio di controllo nell’ambito di una sagra, aveva lanciato la droga in un prato, non riuscendo più a ritrovarla.
Da qui la pretesa della madre del 20enne, «che per suo figlio voleva comunque il pagamento dell’hashish», ha spiegato ancora il Tenente Colonnello Sighinolfi, che ha poi aggiunto: «La lite prese una piega talmente violenta da costringere il padre del galoppino minorenne a chiamarci. Una volta sul posto, è stato lo stesso genitore a spiegarci il perché del diverbio in atto».
Da non crederci. Fatto sta che – da lì – sono scattate le indagini, avviate dal Comando Stazione di Donnas e coordinate dal sostituto procuratore Pasquale Longarini, che ha autorizzato la perquisizione dell’abitazione del 20enne, eseguita dai carabinieri con la collaborazione delle unità cinofile della Guardia di Finanza di Aosta e che ha portato al sequestro di 20 grammi di marijuana e 95 di hashish, già suddivisi in dosi, oltre a un bilancino elettronico e «numeroso materiale di valenza investigativa» tra cui due pistole scacciacani, riproduzioni fedeli di due pistole – sprovviste dell’apposito tappo di segnalazione – e di un tirapugni in ferro, tutti oggetti che – secondo gli inquirenti – potrebbero essere legati alla commissione di altri reati.
Nella foto i risultati della perquisizione operata da carabinieri e unità cinofile della Guardia di Finanza a casa del 20enne denunciato.
(pa.ba.)

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