Microcomunità: operatori socio-sanitari sul piede di guerra
«Rimettiamo al centro le persone, garantiamo agli anziani un’assistenza dignitosa: il privato ha solo l’etica del profitto». «Facendo un discorso economico si perde di vista la qualità». «Qui si guarda solo al dio denaro e al dio potere». Sono alcune delle tante voci ad alzarsi dalla platea formata da oltre 150 operatori socio-sanitari, in maggioranza donne, in arrivo da tutte le microcomunità delle Unités de Communes valdostane e confluiti nella saletta di Hôtel des Etats ad Aosta per l’incontro promosso da Patrizia Pradelli, consigliera comunale del M5S e operatrice socio-sanitaria nella Grand Combin, con al centro la preoccupazione per un futuro incerto. A palazzo regionale si sta ragionando su alcune ipotesi di razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi. La paura è di finire in mano a una società mista pubblico-privata con in gioco la revisione dei contratti. Non bastano le recenti rassicurazioni dell’assessore alla Sanità Antonio Fosson sul mantenimento dei posti di lavoro, 700 in ballo. Incita Roberto Cognetta (M5S) al tavolo degli interlocutori con Patrizia Morelli (Alpe) e Elso Gerandin (Uvp) «Alzatevi dalle sedie e date un senso civico alla vostra protesta, venite in Consiglio Valle, chiedete di essere auditi in commissione consiliare».
(danila chenal)