Caso Frachey, insegnante condannato per danno all’immagine della scuola
Il 28 febbraio 2007 fu condannato in primo grado ad Aosta a due anni di reclusione – oltre a 3.000 euro di multa – perché utilizzò sistemi informatici della scuola media nella quale lavorava «per ricercare, detenere e presumibilmente distribuire materiale fotografico pedopornografico di illecita provenienza». Procedimento penale che, a seguito del ricorso in Corte d’Appello a Torino, si concluse con la prescrizione del reato.Da qui l’avvio di un autonomo fascicolo per danno all’immagine dell’istituzione scolastica ‘Comunità montana Walser e Mont Rose B’ da parte della Procura regionale della Corte dei Conti, che una volta sancito dai giudici contabili di appello che no, il danno all’immagine del quale l’insegnante Marco Frachey si rese protagonista con la sua condotta, non è prescritto, nell’udienza del 9 giugno ha portato di nuovo la vicenda davanti al collegio della Sezione giurisdizionale, chiedendo la condanna del «convenuto» a 15 mila euro.Condanna ridotta a 5.000 euro, oltre al pagamento delle spese di giudizio, in considerazione – tra gli altri aspetti – «delle immediate e non inevitabili ammissioni del Frachey, riguardo alla perpetrazione del reato, dell’amplissima disponibilità manifestata dal convenuto a venir reintegrato presso altra struttura non scolastica, anche dopo l’esito vittorioso del contenzioso dinanzi al giudice del lavoro, e della minor gravità del caso di specie rispetto per esempio a quellv in cui l’odierno convenuto avesse personalmente adescato alunni od alunne della scuola presso cui prestaba servizio», si legge nella sentenza dei giudici contabili.(pa.ba.)