Consiglio Valle: Uvp, situazione politica al capolinea
Sul dossier Casinò de la Vallée la maggioranza a 26 si spacca. E’ quanto si sta consumando in Consiglio Valle. La dice lunga il fatto che l’Union valdôtaine progressiste non abbia partecipato a una riunione della maggioranza nella quale si è valutata l’ipotesi di accendere un mutuo bancario per mettere in sicurezza i conti della Saint-Vincent Resort & Casinò
Uvp, situazione politica al capolinea
Con la voce rotta dall’emozione Nello Fabbri (Uvp): «prendiamo atto di una situazione politica al capolinea. Ci siamo lasciati sedurre dal pifferaio magico che ci ha trascinato verso il baratro. E’ ora di affrontare tutti questi problemi. Le liste di proscrizione sono una cosa orribile. E’ una ferita che il popolo valdostano avrà nella propria coscienza».
Pd, dare soluzioni
Parte lancia in resta Jean-Pierre Guichardaz (Pd): «Oggi pare che il dossier casinò sia stato gestito da un solo uomo. E’ più una scusa per uscire dall’angolo. Usiamo il nostro potere per uscire da questa partita altrimenti perdiamo tutti: i lavoratori, il territorio, la Valle d’Aosta. Tiriamoci su le maniche se non vogliamo uccidere e disperdere un immenso patrimonio. Non credo che le azioni da mettere in atto siano finalizzate a creare un danno erariale. Ben vengano i pareri pro veritate. Ci dicano in quali spazi ci possiamo muovere per tamponare la situazione del Casinò».
Alpe, casinò a picco
E’ amaro l’interevento di Albert Chatrian (Alpe): «Oggi è l’epilogo di un sistema. Peccato che la fini arrivi quasi precipitando. Troppi danni, sarà difficile recuperare. Non siamo però al capolinea e noi siamo amareggiati dai troppi errori messi in campo in questi anni. Troppe le bugie raccontate ai valdostani, troppe le cose omesse, lasciate andare. I lavoratori della casa da gioco sono stati presi in giro salvo quelli che rientravano nel cerchio magico. Fino a ottobre 2016 sembrava che il problema casinò non esistesse, poi tutto è scoppiato. Siamo sotto di duemilioni di euro rispetto alla prima decade del febbraio 2018».(danila chenal)