Consiglio Valle: insediata la nuova Giunta Marquis
Si è insediato nel tardo pomeriggio di venerdì 10 marzo il governo regionale guidato da Pierluigi Marquis che incassa 18 voti con il voto contrario di Paolo Contoz che motiva: «la gente vuole risposte e non capisce più cosa sta accadendo. Con il mio voto la legislatura reggerebbe fino al 2018 ma non mi convince il tutti insieme appassionatamente né mi piacciono i ribaltoni. Ho una mia coerenza e continuo nel percorso intrapreso. Credo che i cittadini vogliano andare alle urne» e l’astensione di Carlo Norbiato che spiega: «farò in ogni caso tutto il possibile affinché questo consesso possa risolvere i numerosi e gravi problemi». Entrambi si sono riservati cinque giorni per decidere il gruppo di appartenenza. Gli assessori sono: Laurent Viérin all’agricolture e risorse naturali e vicepresidente, Claudio Restano (PnV) al turismo, sport, commercio e trasporti; Fabrizio Roscio (Alpe) alle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente; Albert Chatrian (Alpe) al bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate; Chantal Certan (Alpe) all’istruzione e cultura; Luigi Bertschy (Uvp) alla sanità, salute e politiche sociali; Stefano Borrello (Sa) alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica. E’ stato soppresso l’assessorato all’ambiente.
Luigi Bertschy, non è un governo di poltrone
Così nell’analisi del capogruppo e assessore in pectore dell’Uvp «Siamo riusciti in quell’impresa alla quale ci avevano sfidato. Questo tentativo arriva dopo un lungo percorso dove si è cercato il confronto per valutare, tempi, metodi e progetti senza arrivare a una soluzione. Non abbiamo problemi a ricordare le cose buone fatte insieme ma la nostra visione politica è diventata diametralmente opposta. Il nostro è un governo che non ha ancora un colore politico definitivo. Il nostro progetto si rivolge a tutti coloro che anche al di fuori di questo Palazzo hanno voglia di portare un valore aggiunto. Il potere ha una sua funzione positiva se è usato per fare qualcosa in favore di tutti e non deve essere impiegato per fare qualcosa contro qualcuno».
Patrizia Morelli, comincia la primavera della Valle
Per Patrizia Morelli di Alpe: «Questo non è un ribaltone perché sarebbe stato il ribaltone più lento della storia. La caduta del governo non si è consumata nelle segrete stanze ma alla luce del sole». Cita i dossier rimasti inevasi, i settori in sofferenza: «il Casinò è stato volutamente fatto precipitare, l’agricoltura è stata portata sull’orlo del fallimento, con lo Stato i rapporti sono stati gestiti in modo opaco. Stupisce che un presidente di lungo corso come Rollandin non sia stato capace di fare un passo indietro». Riferendosi alla condanna per il finanziamento illecito ai partiti dell’assessore al bilancio in pectore Albert Chatrian dice: «egli fa ciò che la legge gli consente di fare. Alpe ha votato all’unanimità la fiducia ai tre colleghi che vengono indicati come assessori. Alpe c’è e convintamente. Respiriamo un po’ d’aria fresca: la primavera della Valle d’Aosta comincia»
Claudio Restano, sarà bandita l’arroganza
Così il capogruppo di PnV nel suo intervento: «i poli non sono quelli originali ma si sono sviluppati nel tempo, lavorando insieme. Ci sono stati errori reiterati nel tempo che hanno portato a disastri. La scelta di uscire dall’Uv è stata sofferta ma l’abbiamo affrontata con dignità, con la consapevolezza che andavamo a costruire qualcosa di meglio per la Valle d’Aosta: è nata così una maggioranza trasversale, capace di confrontarsi in maniera libera e spontanea. I valdostani meritano scelte coraggiose. Sarà bandita l’arroganza, la presunzione e i metodi intimidatori. Porteremo avanti il lavoro nel rispetto gli uni degli altri. Non credo ci sarà più confusione tra ruolo prefettizio e figura del presidente della Giunta. Cercheremo di dare risposte ai problemi del trasporto».
Roberto Cognetta, sono il portavoce dei cittadini
Il rappresentante del M5S commenta: «il mio è un voto contro la giunta Rollandin, contro il suo modo di fare politica e contro tutto ciò che rappresenta. Con questa mozione si vota in un colpo solo sfiducia la vecchia giunta e dà la fiducia. Io la scelta l’ho fatta – mi importa poco che si segnali al il mio comportamento -, io sono una persona con le sue idee. Io non sono né di qua né di là, io credo che la nuova giunta verrà giudicata per il lavoro che farà. Vi state assumendo un ruolo che ha un peso gigantesco. Ci vuole molto coraggio perché voi dovete dimostrare di essere meglio di chi vi preceduto. Non siamo capaci, noi grillini, solo a distruggere e il mio atto lo dimostra. Continuerò a votare le cose a seconda della loro bontà. Non mi interessa se qualcuno non lo capisce, in Consiglio sono il portavoce dei cittadini».
Elso Gerandin, proposta politica di emergenza
Così il rappresentante del gruppo misto: «E’ ovvio che il sistema fosse messo in discussione. Piuttosto che rimettersi in gioco, il Presidente ha sfiduciato la sua Giunta. Io guardo le persone in faccia ma mi sono ritrovato con il Presidente il vuoto di fronte. La mozione è la conseguenza di una proposta politica, a breve scadenza, aperta a tutti, proposta che non è stata recepita da nessuno della minoranza uscente. Non mi sembra sia giusto sfilarsi al confronto. Urge una legge elettorale, una bozza di bilancio regionale poi, senza se e senza ma, si deve andare alle urne. E’ un governo che nasce senza grandi numeri ma non per questo più debole».
Andrea Padovani, sì condizionato
Così il neo consigliere della Sinistra valdostana: «C’è chi continua a disertare in modo irresponsabile quest’aula che è la massima espressione della democrazia valdostana. Si è costituita di fatto una nuova maggioranza il cui collante, dall’esterno, è difficile individuare. Mi resta solo la via della mozione di sfiducia pur essendo politicamente lontano da molti dei rappresentanti del nuovo governo. Voterò provvedimento per provvedimento. Padovani dice stop all’occupazione delle partecipate da parte della politica, stop al controllo del voto; chiede di ripensare al welfare e alla politica di trasporti. Conclude: «qualche cenno nel programma a questi temi c’è ma non mi basta. Sarò inflessibile». (danila chenal)