Ludopatie: stop alla riduzione delle ore di attività delle slot
La commissione consigliare vota il dietrofront rallentando la stretta sugli orari di accensione delle macchinette negli esercizi aostani
Nel 2016 aveva messo d’accordo tutti: con l’approvazione del regolamento contro le ludopatie Aosta era diventata la «prima della classe», la «virtuosa capofila» nella lotta contro il gioco d’azzardo patologico. Oggi, dopo 9 mesi effettivi dall’entrata in vigore del regolamento, l’unanimità si sfalda in una commissione consiliare congiunta dai toni accesi.
Riduzione delle ore di attivazione
Il nodo sta nella graduale riduzione delle ore di attivazione delle macchinette slot, che sulla base del regolamento aostano avrebbero dovuto passare nel giro di 2 anni da 11 a 8. La modifica di sospensione della riduzione delle ore di attivazione – approvata con 3 voti favorevoli di Sara Dosio (GMM), Pietro Verducci (Pd), Josette Borre (Uv) contro i 2 di Andrea Manfrin (Lega) e Giuliana Lamastra (Alpe) – nasce «dalla richiesta di collaborazione del Celva, nell’ottica di creare presto un regolamento condiviso» spiega Verducci. L’obiettivo è quello di «evitare il pendolarismo – continua –. Così rischiano inoltre di crearsi degli squilibri e noi vogliamo che anche i commercianti tengano le nostre file».
Minoranza: scelta senza logica
Per la minoranza si tratta però di «una scelta senza alcuna logica», le cui motivazioni sfuggono ma che sembrano, secondo il consigliere pentastellato Luca Lotto, «voler lanciare un segnale a qualcuno in vista delle prossime scadenze elettorali». Parere condiviso da Manfrin, che rilancia: «Piuttosto sospendetelo del tutto, siate coerenti e prendetevi le vostre responsabilità». Del tutto inutile per Loris Sartore di Alpe accettare una richiesta di collaborazione in questi termini, «soprattutto perché siamo per ora gli unici ad avere un regolamento e sarebbe più di aiuto se perseguisse obiettivi che insieme ci eravamo posti» in considerazione anche «dell’assoluta mancanza di dati sugli incassi», sottolinea Carola Carpinello di Altra Vda.
Maggioranza: «Non si torna indietro»
Caminiti ci tiene però a precisare che «non si sta tornando indietro», e insieme al sindaco Fulvio Centoz e alla vice sindaco Antonella Marcoz sottolinea «non sono mancate le richieste per sollecitare il Celva nella creazione di un regolamento condiviso». Per Verducci – andare incontro a questa richiesta, che, secondo la minoranza, dopo più di un’ora di discussione continua a non dare risposte chiare – «è meglio trattenere un azzardopatico nel comune di Aosta per 11 ore piuttosto che mandarlo 48 ore a giocare in un comune limitrofo». Il tema tornerà a essere discusso nel prossimo Consiglio Comunale per la votazione definitiva.
(sara sergi)