Ferrovia, Risposta Civica: «inerzia della politica»
Risposta civica è tornata a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia: la ferrovia. Lo ha fatto in un incontro pubblico nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 13, al ristorante La Brace di Aosta.
«L’unico motore di cambiamento in questi anni di inerzia politica sono stati i comitati civici che si sono battuti contro il pirogassificatore, prima, e per una ferrovia più efficiente, poi». Ha esordito così Maria Pia Simonetti, al fianco di Chiara Minelli, nella campagna elettorale del 4 marzo. Per proseguire: «Valle d’Aosta Riparte ha raccolto le firme che hanno portato alla stesura di una legge regionale sul trasporto ferrioviario. La politica ha disatteso, fin qui, il grande sogno di una ferrovia funzionante ed efficiente fino a Courmayeur. Vorrei che gli elettori si ricordassero di questa inerzia nelle urne».
Minelli, il tempo stringe
Nel prendere la parola la candidata alla Camera, Chiara Minelli, ha ripercorso le tappe dell’impegno sul dossier ferrovia e ha sottolineato: «la chiusura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier, nel dicembre del 2015, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In quel momento si è costituito un comitato di cittadini che ha raccolto 7.437 firme a favore di una legge di iniziativa popolare. Risultato che ha spinto gli amministratori regionali a scegliere la via dell’approvazione della normativa in alternativa al referendum popolare». Snocciola Minelli i punti cardine della legge: l’elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta, la velocizzazione della tratta Aosta-Ivrea-Torino e la riapertura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier e la prosecuzione della tratta fino a Courmayeur. Denuncia Minelli: «Ebbene, sono passati 14 mesi e il Piano strategico non è ancora stato portato all’esame del Consiglio regionale e mancano solo più un paio di sedute prima della fine della legislatura: una violazione di legge gravissima e clamorosa. Lo porteranno all’ultimo momento e con chissà quante e quali modifiche rispetto al testo che era stato concordato con il Comitato». Conclude la candidata: «Credo sia evidente a tutti che se i voti coninueranno ad andare all’Uv, ma anche ad altri partiti che si sono avvicendati nell’ultimo anno in Giunta regionale senza una forte volontà di ben operare, non si andrà avanti, non si darà applicazione efficace a una legge, nata dalla volontà popolare, e pure approvata all’unanimità dal Consiglio.
Protasoni, manca la progettualità
«Ciò che conta, quando si chiamano i cittadini alle urne, è la prospettiva, fatta di cose concrete e di reale volontà di andare incontro ai bisogni della popolazione» ha sostenuto il candidato al Senato, Fabio Protasoni. Del treno dice «è il miglior mezzo di trasporto, il più ecosostenibile, il più moderno e il più efficiente ma purtroppo è trascurato dalla politica. Non c’è progettualità, non c’è voglia di mettere in campo innovazioni». Richiama il disagio di pendolari e passeggeri «in aumento» e ribadisce «la mancanza di volontà di dare loro risposte». Protasoni pone l’accento sulla «necessità di mandare a Roma parlamentari che si occupino della questione, cosa che non hanno fatto i due rappresentanti valdostani nell’ultimo quinquennio. Noi garantiamo agli elettori la determinazione a portare avanti il dossier ferrovia; non vediamo analoga determinazione nei nostri avversari».
Nell’intervenire, Dario Carmassi, di rinforzo a Protasoni per le Politiche, ha reiterato l’assenza della politica valdostana rispetto ai grandi temi, trasporti e rifiuti in testa, sentenziando: «La nostra lista si pone come supplenza ai partiti politici che non sanno rispondere alle esigenze dei cittadini». Guardando al passato remoto, dice: «la ferrovia ha fatto uscire la regione dall’arretratezza agricola. Non è di un aereoporto farlocco di cui la Valle d’Aosta ha bisogno ma di una ferrovia efficiente. Se noi abbiniamo il caro autostrada a un trasporto ferroviario disastroso ci tagliamo le gambe da soli». Conclude, ribadendo: «A Roma abbiamo bisogno di parlamentari che non si riducano al ruolo di questuanti».
(danila chenal)