Furto Museo Archeologico: condanna a un anno e quattro mesi
La sentenza del guidice Marco Tornatore ha riconosciuto le attenuanti e confermato le richieste del pm Luca Ceccanti: Stefano Di Mascio, 51 anni di Aosta, è stato ritenuto ludopatico da una perizia, ma capace di intendere e di volere
Una condanna a un anno e quattro mesi, come richiesto dal pm Luca Ceccanti. Questa la sentenza emessa giovedì mattina dal giudice monocratico del tribunale di Aosta, Marco Tornatore, ai danni di Stefano Di Mascio, 51 anni di Aosta, l’autore del furto di dieci monete d’oro dell’epoca bizantina, al Museo Archeologico Regionale, avvenuto nella mattinata di mercoledì 31 gennaio, secondo giorno di Fiera di Sant’Orso.
La sentenza
La condanna, in rito abbreviato, è arrivata a seguito dell’analisi della perizia disposta per verificare la presunta incapacità di intendere e di volere di Di Mascio, che è stato invece riconosciuto come ludopatico.
«La penale responsabilità è evidente – sottolinea il pm Luca Ceccanti -. I movimenti ricostruiti dalla polizia giudiziaria hanno portato all’identificazione dell’imputato, che durante l’interrogatorio ha prontamente ammesso la colpevolezza, seppur adducendo una ludopatia». Visto il «quadro probatorio e le dichiarazioni di Di Mascio», il pm ha chiesto «una pena contenuta nei minimi di legge, perché nonostante i precedenti specifici, la condizione particolare prevede attenuanti generiche».
Ricorso
Annuncia ricorso l’avvocato difensore Davide Meloni del foro di Aosta: «Nella perizia si evidenzia il comportamento emblematico del mio assistito», portato a rubare proprio «dalla ludopatia» che lo rende sempre «concentrato a trovare il modo per giocare» spiega il legale. Questa continua «spinta a fare quello che ha fatto» giustificherebbe, secondo il legale, la presentazione del ricorso.
(al.bi.)