Detenzione materiale pedopornografico: arrestato Maresciallo della Finanza
Le indagini sono partite dalle perquisizioni effettuate nel corso di un'altra inchiesta; il Generale Raffaele Di Troia: «Noi proponiamo un messaggio di legalità e, invece di stendere un velo pietoso, abbiamo presentato la denuncia alla procura»
Antonio Russo, Maresciallo della Guardia di Finanza in forza al gruppo di Aosta, è stato arrestato questa mattina per detenzione di materiale pedopornografico.
La prima indagine
Le indagini sul sottufficiale erano state avviate lo scorso anno per altri reati. Russo era infatti stato scoperto dai suoi colleghi a falsificare le attestazioni rilasciate dalla ASL di Aosta per beneficiare di periodi di licenza straordinaria.
Nel corso delle perquisizioni (sia domiciliari che sul posto di lavoro) nei computer e in altri dispositivi informatici nella sua disponibilità erano state trovate prove dei reati per i quali era imputato, ma anche immagini dall’esplicito contenuto pedopornografico.
L’indagine per detenzione di materiale pedopornografico
A quel punto era stato avviato un nuovo procedimento penale coordinato dal sostituito procuratore Lisa Bergamasco della procura di Torino, competente per questo tipo di reati. Con l’ausilio di specialisti del settore, si è provveduto provveduto all’analisi forense di computer, memorie esterne e altri sistemi di archiviazione. E’ così stato rinvenuto, come spiegano gli stessi finanzieri, «copioso materiale pornografico con immagini inequivocabilmente riferite a minorenni. Oltre a tale materiale, sono stati individuati file di testo contenenti i percorsi per raggiungere siti del dark web, parte del cosiddetto deep web, la porzione più profonda e nascosta della rete internet, utilizzata per il download delle immagini e la visione dei video aventi come protagonisti anche bambini in età preadolescenziale, non raggiungibile se non tramite software specifici».
Secondo gli inquirenti, Russo ha anche lasciato traccia sui propri computer «delle ricerche testuali effettuate per individuare siti pedopornografici, nonostante abbia utilizzato svariati accorgimenti per la cancellazione delle tracce della navigazione in tali siti».
La dottoressa Lisa Bergamasco ha così chiesto al Gip di Torino Alessandra Danieli la custodia cautelare in carcere che è stata accettata.
Per la prima vicenda, Antonio Russo era già stato sospeso dal servizio. Al momento il sottufficiale è sottoposto al procedimento disciplinare cosiddetto “di stato”, che va a incidere anche sull’eventuale permanenza nel Corpo della Guardia di Finanza.
Le parole del Generale Raffaele Di Troia
«Noi proponiamo un messaggio di legalità e, invece che stendere un velo pietoso, abbiamo denunciato alla procura che ha disposto la perquisizione per trovare ulteriori prove – ha commentato oggi il Generale Raffaele Di Troia, comandante regionale delle Fiamme Gialle -. A quel punto è stato trovato qualcosa di inaspettato e di peggiore. A seguito della prima vicenda penale era stato sospeso dal servizio in attesa di provvedimento di espulsione che diventa quasi scontato. Il messaggio è che la Finanza non può tollerare la presenza di persone meno che esemplari anche nella vita privata».
(d.p. – ale.bi.)