Il Savt chiede l’apertura di un tavolo di lavoro con il nuovo governo regionale
Richiesto un programma serio e realizzabile per far fronte alla grave crisi generale
Il Savt, poche ore dopo l’ elezione del nuovo governo regionale, “chiede – si legge in una nota – di aprire un tavolo di lavoro permanente ed è da subito disponibile ad un confronto con la nuovo giunta per far fronte alla ancora grave crisi economica finanziaria a cui la Valle d’Aosta è oggi sottoposta“.
La necessità di un programma serio e realizzabile
La segreteria confederale del Savt sottolinea che “dopo oltre un mese di veti politici incrociati, abbandoni ingiustificati in nome di una morale politica mai praticata, approdi di molti ad una Lega ormai lontana dagli ideali storici dei suoi fondatori, si spera, con grande fiducia che il bene e il benessere dei cittadini valdostani sia la linea della politica che sarà messa in atto dai nuovi protagonisti della politica regionale, così come espresso nel suo discorso di investitura dalla Presidente Spelgatti. Noi come Savt – prosegue con vigore la nota – crediamo, al di là dei discorsi ufficiali, che è necessario oggi più che mai avere un programma serio e realizzabile per il prossimo quinquennio di legislatura, considerando alcuni dati tutt’altro che positivi dal punto di vista socio-economico valdostano, a partire dalla disoccupazione, che resta all’8%, la disoccupazione giovanile, che in realtà supera abbondantemente il 25%, e la perdita del 40% delle imprese agricole negli ultimi cinque anni e degli occupati nell’edilizia, scesi di 3000 unità. L’occupazione è aumentata solo per il lavoro a tempo parziale o a chiamata, con contratti a termine, mentre i contratti a tempo indeterminato continuano a calare”.
Crisi da superare in tutti i settori
Tra le altre problematiche su cui punta la segreteria del Savt: “la crisi strutturale senza uscita della casa da gioco e del settore settore agricolo forestale, quella di identità della scuola valdostana, il ritardo del piano dei fondi sociali europei per la crescita e l’occupazione e la mancanza di un piano industriale per il rilancio del settore soprattutto per l’innovazione e il nuovo sviluppo tecnologico. Chi è stato chiamato alla guida della Valle d’Aosta, con una situazione finanziaria, economica e sociale così complicata e difficile , come sopra evidenziato, avrà bisogno soprattutto di due cose: coesione sociale e partecipazione. Queste si possono ottenere solo con l’aiuto di tutti gli attori sociali, con un programma di sviluppo condiviso, con il sostegno al welfare, alla sanità e alla cultura e ai settori pesantemente colpiti dalla crisi. Una strada lunga e difficile ed impegnativa, ma l’unica possibile per garantire un futuro sostenibile alla nostra regione“.
(f.c.)