Ludopatia: oltre 5000 valdostani coinvolti
Il dato è emerso in quinta commissione consiliare che ha analizzato la proposta di legge di Uv e Uvp per limitare il posizionamento delle macchinette
Ludopatia: sono 5.100 i valdostani che hanno il gioco d’azzardo problematico, si tratta del 5,4 per cento della popolazione tra i 15 e i 75 anni. Il dato è stato fornito oggi da Anna Maria Beoni, direttore del dipartimento salute mentale dell’Usl della Valle d’Aosta durante l’audizione in quinta commissione. In discussione la proposta di legge dell’Union valdôtaine e dell’Uvp per il divieto di apertura di spazi per il gioco d’azzardo sul territorio regionale. A livello nazionale la percentuale dei giocatori problematici si attesta al 3 per cento. Nel 2018 i pazienti affetti da ludopatia in carico al Serd sono stati 38, nel 2016 erano 54.
La proposta
I due gruppi propongono l’introduzione del divieto di posizionamento di apparecchiature elettroniche da gioco all’interno di locali, quali bar ed esercizi commerciali, che non fanno di questo la loro attività principale.
Ancora Beoni. «Temiamo che la riduzione delle prese in carico non sia dovuta solo a un miglioramento della situazione come ci auspicheremmo ma anche al fatto che abbiamo avuto una riduzione di organico quindi un’offerta più difficoltosa». Secondo il medico «la legge piemontese approvata nel 2015 che prevede un riposizionamento delle macchinette ha avuto un buon risultato».
Sapar, non è la soluzione
«Togliere le macchine dai bar e dai tabaccai non porta il risultato sperato contro la ludopatia». Lo ha sostenuto sempre davanti alla quinta commissione regionale Alessia Milesi. E’ presidente della delegazione del Piemonte e della Valle d’Aosta del Sapar, l’associazione che riunisce gli imprenditori del gioco. Durante l’audizione Milesi ha parlato anche delle possibili ricadute negative sull’occupazione in un settore settore che conta nelle due regioni 60 imprese e circa 1.200 addetti.
(re.newsvda.it)