‘Ndrangheta: presidente del Consiglio Rini esprime «profonda tristezza»
Unanime la condanna dei consiglieri regionali; Bertin
La presidente del Consiglio Valle Emily Rini esprime «tristezza nell’apprendere i fatti. Ora aspettiamo gli sviluppi». Nel foyer tutti concordano: «è una vicenda tremenda». Il riferimento è all’arresto del consigliere regionale Marco Sorbara nell’ambito dell’operazione ‘Geenna’ finalizzata a contrastare infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.
Bertin, vittoria amara
Si rivelano fondate le ipotesi di Alberto Bertin che da sempre ha messo in guardia dalle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. Per due volte la Commissione consiliare speciale per l’esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta aveva dato esiti rassicuranti. «E’ una vittoria amara constatare che avevo ragione».
Le opposizioni
All’unisono le opposizioni consiliari prendono posizione. Scrivono Lega VdA, Mouv’, M5S, Rc-Ac, Adu-VdA. «Alla luce di questo episodio è evidente la necessità di operare un profondo e radicale cambio di mentalità, che possa spingere le istituzioni a reagire, per prevenire e contrastare efficacemente ogni tipo di infiltrazione e per fare in modo che la politica possa operare le sue scelte in maniera libera, esclusivamente sulla base delle proposte e dei programmi, e non sugli interessi criminali».
Così il consigliere del Carroccio Andrea Manfrin. «E’ una situazione gravissima quella che si è venuta a creare sia per quanto riguarda gli eventi che hanno coinvolto un consigliere regionale sia per quanto concerne la natura delle accuse che gli sono state mosse. E’ importante che le istituzioni reagiscano e facciano piena luce e facciano in modo che eventi di questo tipo non debbano mai più ripetersi».
Jeune Vallée d’Aoste, esterefatti
«Lascia esterrefatti l’arresto del consigliere regionale dell’Uv Sorbara e del consigliere comunale sempre dell’Uv a Prettico coinvolti in un’operazione contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Questo fatto denota due aspetti che la Jeune Vallée d’Aoste aveva già denunciato con la sua operazione “Coradzo Valdoten!” Operazione contro la mentalità mafiosa e contro il voto di scambio: che la ‘ndrangheta esiste in Valle d’Aosta e che l’Union Valdôtaine, colei che dovrebbe difendere i valdostani, non ha fatto niente per opporsi ad essa. L’Union Valdôtaine, da salvezza per i Valdostani, è diventata la rovina di questa terra. È giunto il momento di dire basta, è giunto il momento che i Valdostani rialzino la testa» scrive il coordinatore Erik Lavy.
La commissione parlamentare antimafia
«La Valle d’Aosta non è immune da un insediamento mafioso che condiziona l’economia di questa terra; riteniamo anche la politica e comunque le scelte che vengono operate in questa regione». A dirlo fu il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi salita ad Aosta nell’ottobre del 2017. Aveva aggiunto. «Ci risulta alquanto singolare che in questa regione ancora non si è indagato sul voto di scambio, per capire se c’è un tentativo di condizionamento». Fu uno dei messaggi lanciati dalla Commissione parlamentare Antimafia, dopo le audizioni avute questa mattina con componenti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e i magistrati delle Procure di Torino e di Aosta».
La surroga
Se l’arresto verrà convalidato scatterà la Severino con l’immediata decadenza del consigliere unioni Marco Sorbara. La surroga già dal primo Consiglio di febbraio. A subentrare l’ex sindaco di Quart Giovanni Barocco. Il timore è che si possa arrivare anche al commissariamento della Regione per ‘infiltrazioni mafiose’.
(da.ch.)