‘Ndrangheta, operazione Geenna: sì all’unanimità del Consiglio Valle a una mozione di condanna
Con l’obiettivo di tutelare l’onorabilità delle istituzioni valdostane, il Consiglio della Valle d’Aosta in una mozione, votata all’unanimità, di condanna e di censura dei fatti che hanno portato alla ribalta delle cronache l’operazione ‘Geenna’ finalizzata a contrastare infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. In manette è finito anche l’assessore regionale Marco Sorbara. Tutti concordi, i 34 consiglieri regionali, sul fatto che sia una giornata drammatica che resterà nella storia del Consiglio valdostano e della Valle d’Aosta.
Fosson, difesa della legalità priorità
Così il presidente della Regione Antonio Fosson. «E’ stata una giornata difficile e dura; sapere che ci sono infiltrazioni mafiose tra noi ci rende profondamente tristi. Noi dobbiamo cambiare. Svegliamoci. Basta con il voi che non porta a nulla. Non sono qua per voto di scambio. Certo bisogna dimostrare che le accuse sono vere. Gli scandali non sono avvenuti solo nella classe politica. Vogliamo lavorare bene per difendere la legalità con massima trasparenza negli incarichi e negli appalti. Le cose cambieranno se cambieremo noi insieme, coralmente. Siamo qui per l’interesse della Valle d’Aosta sul serio. Devo fare di più, lavorare di più con gli altri e con più attenzione. Non siamo qui per fare resistenza né campagna acquisti. Se 17 a 17 non riusciremo a governare (per i tempi burocratici per l’applicazione della Severino potrebbe passare un mese) ce ne andremo».
La mozione
Il Consiglio Valle ha approvato all’unanimità una mozione nella quale il Consiglio regionale esprime «la propria fiducia e della comunità valdostana nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata anche a tutela della credibilità e dell’onorabolità delle istituzioni valdostane».
Il Consiglio ribadisce poi. «L’assoluta convinzione che la società civile, il mondo economico e le istituzioni valdostane debbano essere immuni da infiltrazioni criminali e per questo debbano essere adottate tutte le misure necessarie per contrastare qualsiasi tentativo di condizionamento esterno a tutela della legalità dell’attività amministrativa e politica a tutti i livelli».
Esprime infine. «Preoccupazione per i fatti (gli scenari inquietanti di infiltrazione criminale nelle istituzioni valdostane) e censura l’adozione di metodi e atteggiamenti lesivi della libertà di scelta e della dignità degli elettori valdostani».
Il dibattito
Roberto Cognetta (Mouv’) sbotta. «Su 35 persone non ne riusciamo a fare 18 che diano risposte ai problemi della comunità. Continuerò a difendere le istituzioni». «La politica oggi ne esce devastata» ha aggiunto Elso Gerandin.
«Questi fatti di cronaca confermano quanto dico da anni vado dicendo. L”ndrangheta in Valle d’Aosta rappresenta un’emergenza in grado di condizionare negativamente la politica, l’economia e la società di questa regione. Per troppi anni si è sottovalutato il problema, la politica ha preferito guardare da un’altra parte. Mi sono pure preso del visionario». Lo ha sottolineato in aula Alberto Bertin.
Bindi profetica
Cita Rosi Bindi, già presidente della Commissione antimafia, il capogruppo della Lega Valle d’Aosta Andrea Manfrin. Disse in visita ad Aosta. «La Valle d’Aosta non è immune da insediamento mafioso che ha condizionato e continua a condizionare l’economia di questa terra e anche la politica e le scelte». E’ importante affermare che «sia ‘ndrangheta sia la mafia utilizzano il sistema della promessa per ottenere consensi: una bella casa popolare, un contributo. Il politico può lavorare per fare leggi che portino a un risultato, per migliorare la comunità ma non può fare promesse». Conclude: «mi auguro che non ci sia altro e che si faccia chiarezza. Chi è a conoscenza di fatti parli». «Questo modo di fare politica è morto» ha rincarato Nicoletta Spelgatti.
Manuela Nasso (M5S). «Oggi abbiamo avuto per la prima volta il primo arresto per infiltrazioni mafiose all’interno delle istituzioni. E’ un fallimento enorme. Il rischio è che a vincere, se si tornerà al voto, sarà l’astensionismo. In molti giudicarono le dichiarazioni di Rosi Bindi inopportune. Noi rappresentiamo tutti i valdostani. E’ importante una presa di coscienza da parte di tutti». Il capogruppo Luciano Mossa rilancia la preferenza unica, lo scrutinio centralizzato e le lezioni anticipate.
«Sono inaccettabili le accuse che Lei (rivolgendosi a Spelgatti) muove alla politica valdostana. Il nostro lavoro è di continuare a lavorare per mantenere pulita la nostra regione». Così Alessandro Nogara (Uvp).«Non abbiamo bisogno del vento che arriva fuori Valle per fare pulizia dentro casa nostra». Ha detto Pierluigi Marquis (Stella Alpina)
«Geenna (il nome in codice dell’operazione contro la ‘ndrangheta) è l’immondezzaio citato dalla Bibbia. Questo getta sgomento nei cittadini. Adu-VdA stigmatizza la continua sottovalutazione da parte delle istituzioni e dei suoi rappresentanti di quello che appare un fattore pervasivo e inquietante di erosione della vita politica della Valle, dei diritti dei valdostani, della trasparenza delle istituzioni e, di conseguenza, della stessa democrazia». Così nell’intervento Daria Pulz.
Condanna categorica
«E’ un giorno estremamente difficile per tutti i valdostani e non solo per me che sono unionista. Sono fatti che condanniamo in maniera categorica e ne prendiamo le distanze. Oggi il Movimento sospende Marco Sorbara e Nicola Prettico, protagonisti della vicenda giudiziaria. Siamo però in una fase preliminare e il collega che qui sedeva ha la possibilità di dimostrare la sua estraneità ai fatti; abbiamo la massima fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura che avrà modo di trovare la verità». A parlare in aula per l’Uv è Luca Bianchi.
«I fatti avvenuti sono di una gravità inaudita. Al di là del fatto che la giustizia dovrà fare il suo corso, il collega Sorbara avrà tutti i diritti di difendersi. Le notizie, tuttavia, gettano discredito sulle istituzioni e infangano la Valle d’Aosta. Ciò che emerge dalle indagini è inquietante e dobbiamo prenderne atto se vogliamo affrontare la questione e combattere il fenomeno. Fa male dover riconoscere che la nostra regione non è immune da infiltrazioni. Proprio per questo dobbiamo adottare tutte le misure necessarie per circoscrivere il bubbone». Così nel suo intervento Patrizia Morelli di Alpe.
(danila chenal)