112 Valle d’Aosta, 90 mila chiamate di soccorso nel 2018
Sono state circa 90 mila le chiamate al numero di emergenza “112” in Valle d’Aosta nel 2018. Lo ha reso noto oggi, lunedì 11 febbraio, il direttore della protezione vivile valdostana, Pio Porretta, in occasione della giornata “Porte aperte al 112” che si tiene in tutta Italia.
Servizio in crescita e performante
«Le chiamate sono in aumento – ha spiegato Porretta -; positivo il fatto che il 30% di queste non viene girato alle sale operative. Gli operatori, quasi tutti laureati e formati a Torino, sono 22. C’è parecchio turn over. Gli stessi sono in grado in appena 52″ di processare le chiamate e avvisare tutte le forze coinvolte (112 Carabinieri, 113 Polizia di Stato, 115 Vigili del fuoco, 118 Pronto soccorso, ndr). Viene informata anche in tempo reale la Centrale unica (alla quale sono collegati Forestale, Soccorso alpino e Protezione civile, ndr).
«Abbiamo a disposizione uno strumento capace di ridurre i tempi di intervento e salvare vite; la tempestività nell’intervenire è prioritaria», hanno detto il questore Andrea Spinello e il comandante del Gruppo carabinieri della Valle d’Aosta, Emanuele Caminada.
Servizio fortemente voluto
«Credevamo nell’opportunità di questo servizio e il giudizio è positivo – ha detto il presidente della Regione, Antonio Fosson -. Il numero unico è sinonimo di celerità di intervento, quindi di vite umane salvate».
Gli addetti del 112 operano dalla caserma dei vigili del fuoco. «Con questo servizio sono stati ridotti del 50% i falsi allarmi», ha detto il comandante dei vigili del fuoco, Salvatore Coriale.
Come effettuare le chiamate al 112
«Quando si chiama il 112 è importante fornire correttamente i dati anagrafici delle persone e gli indirizzi in generale, così da non dover perdere tempo a cercare i luoghi per l’intervento», ha raccomandato Luca Cavoretto, responsabile del servizio 118 di emergenza dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
Il 112 e la scuola
Alla giornata “Porte aperte” hanno partecipato anche gli studenti dell’Itpr (elettrotecnici) di Aosta accompagnati dal professor Luca Ravasio. «A scuola analizzeremo l’intervento che si fa sul campo della Protezione civile, soprattutto per quanto riguarda l’impiantistica», ha assicurato Ravasio.
(l.m.)