‘Ndrangheta, si aggrava la posizione di Raso e Marco Di Donato
Gli accertamenti del caso sono affidati ai carabinieri
CRONACA
di segreteria il
14/02/2019

‘Ndrangheta, si aggrava la posizione di Raso e Marco Di Donato

Nei giorni scorsi i Carabinieri del Gruppo di Aosta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Torino, nei confronti di Antonio "Tonino" Raso e Marco Fabrizio Di Donato.

«Sulla scorta di ulteriori riscontri e risultanze investigative emerse nell’ambito dell’indagine “Geenna”, condotta dal Nucleo Investigativo – Reparto Operativo di Aosta e dal Ros di Torino» i Carabinieri del Gruppo di Aosta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marco Di Donato e Antonio Raso – già tratti in arresto il 23 gennaio scorso – in quanto ritenuti responsabili di scambio elettorale politico-mafioso.

Lo scambio elettorale politico-mafioso

Secondo gli inquirenti, Raso e Di Donato, «avvalendosi della forza d’intimidazione, del vincolo associativo nonché della condizione di assoggettamento e di omertà, derivante dalla struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta, denominata “locale”, di cui facevano parte con ruoli apicali: entrambi, promettevano di procurare voti, in occasione delle elezioni del Comune di Saint Pierre (AO) del 10.05.2015 a Monica Carcea, poi risultata effettivamente eletta e nominata assessore alle Finanze». Raso, inoltre (sempre secondo le indagini), «prometteva di procurare voti, in occasione delle elezioni del Comune di Aosta del 10.05.2015 a Marco Sorbara, poi risultato effettivamente eletto e nominato assessore alle Politiche Sociali». Raso e Di Donato avrebbero agito «in cambio della promessa di altre utilità, in particolare di ottenere informazioni riservate sull’andamento delle attività delle rispettive Giunte (Aosta e Saint-Pierre ndr), così da orientarne le decisioni a favore del sodalizio criminale».

I nuovi provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti rispettivamente presso le Case Circondariali di Torino e Milano-Opera ove gli interessati si trovano già reclusi.

Si ricorda che anche Carcea e Sorbara erano stati tratti in arresto il 23 gennaio nell’ambito dell’operazione “Geenna”; entrambi risultano essere indagati per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.

(re.newsvda.it)

 

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