Reddito di cittadinanza, «no» in Senato del Gruppo per le Autonomie
«Il Reddito di Cittadinanza è una misura costruita male, votiamo contro». Lo comunica attraverso una nota il senatore valdostano e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Albert Lanièce.
Nonostante il voto contrario del Gruppo per le Autonomie, il “decretone” con gli emendamenti ai provvedimenti è passato questa mattina, 27 febbraio, al Senato con 149 «sì».
Pioggia di critiche e criticità
«La misura è stata fatta con una fretta tutta legata a ragioni elettoralistiche, che non aiuterà né la ricerca di lavoro né le famiglie in difficoltà – sostiene Lanièce – A una manciata di giorni dalla sua partenza manca ancora un ancora un accordo con le regioni per l’assunzione dei navigator. Non è ancora stata sottoscritta la convenzione coi CAF. Ai centri per l’impiego mancano le sedi adeguate, i computer, un personale qualificato. L’INPS non ha gli strumenti per verificare il patrimonio immobiliare e ha stimato che almeno 100mila nuclei familiari avranno il reddito senza averne diritto. Soprattutto, per come è pensata la misura, la distribuzione delle risorse produrrà effetti distorti andranno più ai singoli che alle famiglie, che sono quelle a maggior rischio povertà».
Perplessità su Quota 100
«Anche Quota 100 non creerà nuovi posti di lavoro – prosegue Lanièce -. Ad andare in pensione saranno soprattutto dipendenti della pubblica amministrazione, dove c’è un blocco delle assunzioni, e dipendenti di aziende in declino, che quindi non procederanno con nuove assunzioni. Quota 100 non risolve il problema delle donne, ma è soltanto l’ennesima cambiale sulle spalle delle giovani generazioni. Si parla sempre di riforma delle pensioni, ma lo si fa sempre dal punto di vista di chi vuole andare in pensione e mai da quello di chi quelle pensioni dovrà poi pagarle. La verità è che queste due misure vengono introdotte in tempi così rapidi solo per rispondere a un bisogno di carattere elettorale. La propaganda è, ancora una volta, la cifra di questo Governo. Anche cose giuste, come un reddito minimo, vengono fatte secondo i tempi della politica e non secondo quelli del loro funzionamento e dell’interesse generale.
in foto: al centro, il senatore valdostano Albert Lanièce con i colleghi del Gruppo per le Autonomie
(re.newsvda.it)