Corte dei conti: sentenza d’Appello sul Casinò entro fine anno
«È ragionevole presumere» che la sentenza di secondo grado relativa ai finanziamenti al Casino di Saint-Vincent sarà pronunciata entro la fine dell’anno. Lo hanno comunicato il presidente della sezione valdostana della Corte dei Conti, Pio Silvestri e il procuratore regionale, Massimiliano Atelli, durante l’incontro con i giornalisti che ha preceduto l’apertura dell’anno giudiziario.
Le condanne in primo grado
In primo grado, i giudici avevano pronunciato diciotto condanne e quattro assoluzioni per un totale di 30 milioni di euro. La sezione, composta dai magistrati Pio Silvestri (presidente e relatore), Paolo Cominelli e Alessandra Olessina, aveva condannato a risarcire «il danno liquidato all’attualità in euro 30 milioni» i seguenti imputati: Augusto Rollandin, Mauro Baccega ed Ego Perron (4.5 milioni); Aurelio Marguerettaz e Marco Viérin (3 milioni); Luca Bianchi, Stefano Borrello, Joël Farcoz, David Follien, Antonio Fosson, Giuseppe Isabellon, Leonardo La Torre, André Lanièce, Pierluigi Marquis, Marilena Péaquin, Claudio Restano, Emily Rini e Renzo Testolin (807 mila euro). La Corte dei conti aveva invece assolto Albert Lanièce, Raimondo Donzel, Ennio Pastoret e Peter Bieler.
L’Appello
Nel suo discorso di apertura dell’anno giudiziario, Atelli ha ricordato che «per la parte residua del complessivo petitum iniziale (circa 140 milioni di euro), questa Procura, a fine 2018, ha interposto appello». Secondo il procuratore regionale, «è da notare che la decisione (dei giudici, in primo grado ndr) ribadisce, in ogni caso, due punti fermi nella giurisprudenza della Corte dei conti: da un lato, se l’amministratore che dovrebbe limitarsi all’indirizzo politico compie invece atti di gestione, ne risponde dinanzi al giudice contabile; per altro verso, delle risorse finanziarie pubbliche occorre fare sempre un uso ragionevole, senza investirle in operazioni velleitarie prevedibilmente destinate a esiti non utili». Atelli ha poi aggiunto: «È vero che le scelte del decisore pubblico sono per legge insindacabili nel merito, ma da ormai molto tempo la Cassazione ha chiarito che è la Corte dei conti, in quanto magistratura specializzata, a doversi pronunciare sulla ragionevolezza dei mezzi impegnati dalla Pubblica amministrazione in relazione agli obiettivi perseguiti».
In foto, Massimiliano Atelli e Pio Silvestri.
(f.d.)
Condividi