Il governo regionale chiama a rapporto la Corte dei conti
La Giunta Fosson ha chiesto un incontro al procuratore regionale della Corte dei conti, Massimiliano Atelli.
Il governo regionale della Valle d’Aosta chiede un incontro con il procuratore regionale della Corte dei conti, Massimiliano Atelli. A quanto pare, il Giunta Fosson non ha apprezzato l’intervento fatto dal magistrato contabile durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Le parole del presidente Fosson
«In seguito alle comunicazioni della sezione regionale della Corte dei Conti rese ieri durante la cerimonia di apertura dell’anno di lavori, la Giunta ha deciso di scrivere una lettera al procuratore regionale della sezione regionale della Corte dei Conti nella quale comunichiamo la nostra disponibilità di lavorare insieme. Lo invitiamo a un incontro con la Giunta perché è nostro intento di spendere bene il denaro dei valdostani. Attraverso questa lettera intendiamo chiedere maggiore collaborazione, lavorando insieme e dando seguito a quanto richiesto dal procuratore». Lo ha detto il presidente della Regione Antonio Fosson, durante la conferenza stampa di Giunta.
Il discorso di Atelli
Il Procuratore aveva acceso i riflettori, in generale, sull’impiego delle risorse finanziarie pubbliche. Tra i temi toccati, i fondi di rotazione, le opere pubbliche incompiute e i fondi europei. Secondo Atelli, «oggi amministrare la cosa pubblica è, oggettivamente, impresa complessa e alla magistratura contabile è chiesto di reprimere le condotte devianti senza però alimentare, nei decisori pubblici, l’esiziale piaga della “paura della firma”». Il procuratore ha infatti evidenziato come «dalla paura della firma alla paralisi del sistema, il passo è breve».
Passando al Bilancio regionale, il magistrato ha ricordato che solamente il 10% è destinato agli investimenti e, proprio il ridotto volume delle risorse regionali destinate a questa voce di spesa «è in sé una criticità. Perché un futuro fatto di certezze maggiori o, se si preferisce, di minori incertezze, si costruisce facendo e gestendo politiche pubbliche di investimento che guardino almeno al medio periodo». Atelli ha poi aggiunto: «La migliore spesa pubblica non è quella che non si fa, ma è invece la buona spesa. Quella di buon senso, quella effettuata con misura e prudenza, quella sostenuta dopo un’accurata ponderazione del quadro esigenziale di riferimento».
I fondi di rotazione
Secondo il magistrato, in Valle d’Aosta sarebbe «in astratto ragionevole definire e applicare politiche di sviluppo territoriale finanziate con risorse pubbliche. In concreto, tuttavia, misure e strumenti funzionali alla crescita economica, come i fondi di rotazione, mostrano in questo territorio riconosciuti segni di forte sofferenza, per il ricorso troppo ampio fattovi in passato, non sempre con effettiva e/o proporzionata utilità finale di impiego».
Le opere incompiute
«Interventi iniziati e mai finiti sono sempre una sconfitta per tutti» ha detto il magistrato. In questi casi, «o è mancata del tutto una seria analisi costi-benefici o qualcosa è stato erroneamente sovrastimato».
La «galassia delle partecipate»
Sul tema, “tanto caro” alla Valle d’Aosta, delle società partecipate, Atelli ha fatto presente che «l’ampia galassia di partecipate, sovente in house» sono «oggetto costante di un lavoro attento e di grande qualità anche da parte della Sezione regionale di controllo di questa Corte».
I fondi europei
La “tirata di orecchie” del magistrato contabile ha toccato anche la questione dei Fondi europei; la Valle d’Aosta è infatti l’unica regione italiana a non essere riuscita spendere 3 milioni di euro relativi al FSE. Sulla vicenda, la Procura regionale della Corte dei conti ha anche aperto un fascicolo.
Silvestri: «La Valle d’Aosta potrebbe essere di più di quello che è»
«Secondo me la Valle d’Aosta ha delle potenzialità inespresse, è questo il vero problema politico: trovare il modo di esprimere a pieno la potenzialità di una regione che potrebbe essere di più di quel che è, in tutti gli ambiti». Così Pio Silvestri, presidente della Sezione regionale della Corte dei conti, durante l’incontro con i giornalisti che ha preceduto la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.
(f.d.)