Aosta, ristoratore aggredito e preso a bottigliate: «Ho sporto denuncia»
Un gruppo di balordi tiene in scacco il titolare del ristorante
Dalle parole, o meglio dalle minacce, si è passati ai fatti. Lunedì 8 aprile, Ciro di Giorno– titolare della pizzeria Da Ciro di corso Battaglione, ad Aosta – è stato aggredito davanti al suo locale.
La situazione
Da mesi ormai, Ciro è vittima di minacce e aggressioni da parte di un gruppo di balordi che, ubriachi, finiscono per litigare di fronte al suo locale. «Sono sempre nel bar qui a fianco: giocano alle slot fino a tarda notte, bevono poi escono e finiscono per bisticciare fra loro davanti al mio locale, forse perché c’è più spazio. Li ho allontanati più volte perché la mia compagna è incinta e non voglio che le facciano del male: il risultato è stato che mi hanno bloccato minacciando di tagliarmi la gola» aveva denunciato Ciro a Gazzetta Matin qualche mese fa. In questi giorni però le minacce si sono intensificate. «Uno di questi è stato processato per direttissima perché, una delle sere in cui hanno litigato qui davanti, io ho chiamato la polizia e lui ha minacciato con un coltello gli agenti».
Le minacce di morte
Nonostante l’arresto però, i toni si sono trasformati in vere e proprie minacce di morte: «Martedì scorso, il 2 aprile, si presenta uno di questi al bar e fa vedere alla mia compagna il telefono. Lei gli dice di aspettare perché stava facendo un conto ma lui insiste perché lei guardi il telefono. Sul telefono c’era una frase che diceva “io non ho paura della morte e potrei farmi saltare in qualsiasi momento”. La mia compagna si è spaventata perché questo tipo teneva le mani in tasca e aveva paura che lui potesse tirare fuori un’arma. Lui le ha detto che quella frase era per me e se ne è andato. La mia compagna poi mi ha chiamato e quando sono arrivato abbiamo chiamato la polizia». Gli agenti intervenuti hanno raccolto la testimonianza di Ciro e della compagna.
L’aggressione
La storia però non finisce qui: lunedì 8 aprile “l’uomo del cellulare” si presenta di nuovo nel locale di Ciro. «È entrato nel locale insieme ad altri due uomini chiedendo di me. Aveva la sigaretta accesa e la mia compagna gli ha chiesto di uscire perché è vietato fumare all’interno dei locali pubblici. Lui si è rifiutato di uscire e gli ha chiesto due birre. La mia compagna si è rifiutata di servirlo allora, dopo aver urlato e fatto gestacci, ha aperto il frigo dove teniamo le birre in bottiglia, ha gettato venti euro sul balcone e ha raggiunto i suoi compagni nel dehors. Poi però è tornato dentro e ha iniziato a cercarmi: è entrato persino in cucina e ha spaventato i clienti». La compagna di Ciro allora lo chiama e lui la raggiunge in pizzeria. «Quando sono arrivato loro erano nel passo carraio vicino al mio locale. Io sono uscito e quando li ho raggiunti questo signore ha cercato di rompermi la bottiglia in testa. Sono riuscito a schivarlo, ma nel farlo ho messo male il piede e ho rotto il malleolo. Continuava a riempirmi di insulti e ha riprovato a colpirmi in testa. Mi sono abbassato e così mi ha colpito sul fianco. Mi sono trascinato dentro il locale, ci siamo chiusi dentro e abbiamo aspettato la polizia». All’arrivo degli agenti però, l’aggressore si era già allontanato.
«Ho sporto denuncia»
«Ieri (martedì 9 aprile ndr) ho fatto denuncia alla polizia e oggi mi hanno ingessato. Abbiamo una figlia e la mia compagna è di nuovo incinta. Abbiamo deciso di chiudere prima perché abbiamo paura e non voglio che accada qualcosa di ancora più grave. Stiamo perdendo clienti e mi chiedo come farò a pagare le mie spese. Io non so a che punto dobbiamo arrivare prima che qualcuno faccia qualcosa».
In foto, una pattuglia dei Carabinieri davanti al ristorante di Ciro.
(re.newsvda.it)