Esplosivo: condannato il bosniaco con tritolo nell’auto
Agan Ramic, 57enne bosniaco, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per gli oltre due chili di tritolo nascosti nel suo furgone; continua a dirsi vittima di un complotto
Esplosivo. Agan Ramic, 57enne bosniaco, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per gli oltre due chili di tritolo nascosti nel suo furgone. L’automezzo era stato fermato, un anno fa, al traforo del Monte Bianco. L’uomo si dice vittima dei trafficanti di armi che voleva contrastare.
Secondo quando afferma il suo difensore Laura Marozzo «dalle rogatorie internazionali molti elementi che ha fornito hanno trovato un riscontro. E’ confermato che fino al giorno dell’arresto ha collaborato con le autorità bosniache e francesi per debellare il traffico internazionale di armi. Ma essendo un collaboratore dei servizi segreti, i servizi hanno potuto dire ben poco, se non che ha collaborato fino a quel momento».
Ramic ha combattuto la guerra in Bosnia tra il 1992 e il 1996. Il 14 aprile del 2018 era stato fermato con una quindicina di panetti di esplosivo nascosti dietro l’autoradio. Sul furgone trasportava bosniaci – ignari di tutto – diretti da Annecy (Francia) al loro paese d’origine, come presidente di un’associazione umanitaria che supporta ex profughi.
Il giorno dell’arresto (Ramic è in carcere a Brissogne da allora) la polizia italiana era presente in forze al traforo. Ramic continua a sostenere che il tritolo ritrovato dagli agenti è stato messo nel suo veicolo dai trafficanti che volevano neutralizzarlo. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e il pm Luca Ceccanti aveva chiesto al gup Davide Paladino una condanna a quattro anni di reclusione.
(re.news.vda.it)