Anniversario Carabinieri: apprezzamenti per i militari che hanno lavorato a Geenna
Encomio semplice anche per chi ha indagato nell'ambito dell'inchiesta "Do ut des"
«I Carabinieri, dal 1814 a oggi hanno recitato un ruolo primario nella storia della nazione, dal risorgimento alle drammatiche guerre mondiali, dalla resistenza alla feroce lotta contro la criminalità organizzata, e hanno affrontato e vissuto tutti i cambiamenti sociali e culturali che hanno interessato il nostro paese, rimanendo sempre al servizio delle sue istituzioni e soprattutto al fianco e in difesa della popolazione». Lo ha detto il colonnello Emanuele Caminada (comandante del Gruppo Aosta) durante la cerimonia per il 205° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Le 14 stazioni presenti sul territorio
Nel suo intervento, Caminada ha posto l’accento sul concetto di «vicinanza» alla popolazione, descrivendolo come «l’elemento fondante dell’Arma dei Carabinieri» che «fa parte del nostro stesso modo di essere, trovando piena espressione nella consolidata architettura istituzionale, fondata sulla capillare distribuzione sul territorio delle stazioni Carabinieri, ben 14 nella nostra regione».
Secondo il colonnello, «i militari delle stazioni sono il perno insostituibile del sistema di prevenzione e controllo del territorio». L’attività svolta dai carabinieri delle stazioni «costituisce l’architrave di una struttura votata alla sicurezza e all’ascolto del cittadino. Ed è proprio l’ascolto, l’attenzione alle fasce più deboli l’azione di comando e indirizzo che ha caratterizzato quest’ultimo anno».
“Do ut des” e l’operazione Geenna
Il comandante del Gruppo Aosta ha poi dedicato un «apprezzamento» e un saluto ai militari che «con la consapevolezza di appartenere a un’istituzione straordinaria e unica» sono «riusciti a captare tentativi di corruzione da parte di amministratori pubblici e a dimostrare per la prima volta giudiziariamente, nell’operazione Geenna, l’esistenza di un sodalizio criminale di stampo ‘ndrangheta». I riferimenti sono all’inchiesta coordinata dalla Dda di Torino contro presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta e Piemonte, e all’indagine incentrata su un presunto di giro di corruzione e appalti addomesticati, principalmente a Valtournenche.
I carabinieri impegnati in queste attività, secondo Caminada, sono «stati inflessibili con coloro che intendono inquinare la serena convivenza e la bellezza di questi luoghi, contrastando senza alcuna remora i tentativi di penetrazione criminale» ma, allo stesso tempo, «giusti e disponibili» con chi si rivolge all’Arma.
Infine, il colonnello ha aggiunto: «Dovete sempre essere in grado di mantenere un contatto diretto e un rapporto costruttivo con le persone, privilegiando se possibile la funzione pedagogica a carattere preventivo e il dialogo rispetto a una mera espressione di potenza che, molto spesso, rimane fine a sé stessa e produce effetti controproducenti di lungo periodo».
(f.d.)