Crisi di governo, Pd: «subito alle urne»
Forti del risultato delle europee i dem chiedono elezioni anticipate in Valle d'Aosta
«L’unica via per risolvere la crisi di governo è mandare a casa questo Consiglio Regionale e tornare al voto». A scriverlo è la segretaria regionale del Partito democratico Sara Timpano, forte del risultato delle europee che ha visto i dem conquistare il secondo posto.
No allo stallo
Così nella sua analisi. «Una delle poche certezze della nostra Regione – insieme alle liste di attesa per gli esami medici sempre più lunghe e ai giovani che faticano a trovare un lavoro – è la mancanza di una maggioranza stabile e coesa in Consiglio Regionale. Ormai è sempre più evidente la debolezza delle Istituzioni e lo stallo amministrativo conseguente, mentre l’opposizione sembra incapace di andare oltre la polemica e le sterile schermaglie».
«Vero che la nostra Regione ha problemi di governabilità, siamo convinti anche noi che servano anche delle riforme istituzionali per risolvere questa situazione ma in Valle d’Aosta ci sono anche problemi di credibilità della classe politica valdostana. Riformare la Legge elettorale, non può essere la scusa per non ridare la parola ai cittadini. Paradossale è veder proporre modifiche a una legge, appena scritta e votata quasi all’unanimità, per dare più valore al voto dei valdostani, mentre si dimostra nei fatti di far di tutto per non tornarci al voto».
Bastano 18 firme
E ancora. «Aggiungiamo il fatto che rimettere mano alla legge elettorale, dopo neanche tre mesi dall’ultima modifica, potrebbe essere l’occasione per qualcuno di tentare di eliminare alcune delle novità introdotte con le ultime revisioni, come quelle per evitare il controllo del voto e in particolare il limite dei tre mandati».Conclude Timpano. «Molti consiglieri si dicono pronti a dare le dimissioni: bastano 18 firme nel giro di tre giorni. Se veramente vogliono dare la parola ai valdostani, si dimettano, a iniziare dai consiglieri della Lega che chiedono da tempo di tornare alle urne».